Il 3 giugno del 1968, a pochi chilometri da Paestum, in una piccola necropoli, è stata ritrovata la tomba del Tuffatore. La scoperta è avvenuta nel corso di una campagna di scavo, guidata dall’archeologo Mario Napoli (1915-1976).

Il 3 giugno del 1968, a pochi chilometri da Paestum, in una piccola necropoli, è stata ritrovata la tomba del Tuffatore. La scoperta è avvenuta nel corso di una campagna di scavo, guidata dall’archeologo Mario Napoli (1915-1976).
E’ il secondo complesso monumentale più visitato al mondo: il Vittoriale degli Italiani, a Gardone Riviera, racchiude storia, poesia, cultura e morte. Tra il 1921 ed il 1938 venne costruito, sotto il genio di Giancarlo Moroni Architetto, il complesso monumentale dove D’Annunzio visse gli ultimi anni della propria vita, attorniato da tutto ciò che aveva […]
“Cenotafio” e “famedio” sono solo due dei tanti termini usati per indicare monumenti o costruzioni di pregio dedicate alla memoria.
Nella parte più antica de il Cairo, troviamo Al-Qarāfa, la città dei morti ovvero il cimitero musulmano dall’estensione di ben 10 chilometri dove i vivi con-vivono con i morti. Per la nostra visione occidentale, tale atto – una convivenza con i nostri defunti – sembrerebbe alquanto bizzarro, irrispettoso o addirittura impossibile. In realtà ad Al-Qarāfa […]
L’epitaffio di Sicilo inciso su una lapide nel I o II secolo d.C., quindi quasi 2000 anni fa, è la più antica composizione musicale sopravvissuta.
Madame Tussaud, il cui nome è noto in tutto il mondo, aveva le idee piuttosto chiare riguardo alla sua singolare attività: “L’unico modo in cui un’impresa potente e duratura può imporsi al pubblico, è attraverso la cera”.
A Gandino, presso il Museo della Basilica è possibile osservare dei pannelli del ‘700 piuttosto macabri ma ricchi di siginficato: scheletri e danze pronti a ricordarci la nostra impermanenza terrena. Qualora giungeste a Gandino, piccola provincia di Bergamo, non perdetevi una visita di tutto rispetto presso il Museo della Basilica della città. Il Museo, inaugurato […]
Pirandello pubblicò “Il fu Mattia Pascal” nel 1904; il romanzo fu subito un successo.
Le vicissitudini del protagonista e soprattutto la sua curiosa condotta di vita, che include due presunte morti e alla fine – si presume – una vera, incontrarono un grande favore di pubblico.
David dipinse il quadro dedicato alla memoria di Marat in tre mesi. Il pittore, sconvolto dalla morte del suo amico, lo ritrasse in una posa neoclassica, collocandolo in una scena scarna che esalta la virtù del soggetto raffigurato.
Nella Guyana nordoccidentale – America Meridionale – nel 1978 avvenne un caso di cronaca nera che la fece divenire tristemente famosa, ovvero un eccidio in cui 900 persone persero la vita in nome della rivoluzione. Non è facile, mai, parlare di taluni avvenimenti a cui a distanza di decenni non si sa ancora dare una […]