Scrittori e poeti hanno affrontato il tema della morte, giungendo, letterariamente parlando, a conclusioni diverse, a volte simili e in altri casi, addirittura coincidenti.
Anche Verga, Pascoli e D’Annunzio hanno espresso la loro idea di morte, riecheggiando esperienze vissute e tendenze della propria epoca.
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Il romanzo “Madame Bovary” di Flaubert fu un grande successo ai suoi tempi e tuttora resta una pietra miliare della letteratura. La sfortunata storia di Delphine appassiona e coinvolge ancora numerosi lettori.
Il capolavoro di Tolstoj, il romanzo “Anna Karenina”, ha tratto spunto da esempi letterari, da una sollecitazione del tutto casuale e da un tragico fatto di cronaca.
Il romanzo della Christie, “Dieci piccoli indiani”, è un capolavoro indiscusso della letteratura gialla. La scrittrice tesse una sottile e mortale ragnatela attorno ai suoi personaggi, ricamando sui versi di una curiosa filastrocca infantile.
Pirandello pubblicò “Il fu Mattia Pascal” nel 1904; il romanzo fu subito un successo.
Le vicissitudini del protagonista e soprattutto la sua curiosa condotta di vita, che include due presunte morti e alla fine – si presume – una vera, incontrarono un grande favore di pubblico.
Il tumulo è una storia dell’orrore scritta da Lovecraft per conto di una cliente Zealia Bishop tra il 1929 e il 1930. L’opera fu pubblicata solo dopo la morte dell’autore nel 1940.