Ne “I funerali di Atala” Girodet ha mescolato elementi neoclassici a spunti romantici. Bellezza ideale e spirito di innovazione si mescolano dando vita a una rappresentazione piena di grazia e poesia.

Ne “I funerali di Atala” Girodet ha mescolato elementi neoclassici a spunti romantici. Bellezza ideale e spirito di innovazione si mescolano dando vita a una rappresentazione piena di grazia e poesia.
Buzzati, Verga e Mann affrontano, attraverso le vicissitudini dei loro personaggi, il tema della morte, ognuno fornendo al lettore la propria personale chiave di lettura.
Monet era così legato alla sua prima moglie che la dipinse anche in punto di morte. Lo stile impressionista si adatta a ritrarre anche questo singolare e intimo momento della vita dell’artista.
Il tema della morte, esperito come dialogo con l’aldilà, come paura ancestrale o ancora come desiderio di immortalità, resta vivo nella letteratura e sono diversi gli scrittori anche contemporanei che affrontano l’argomento, ponendo l’accento su aspetti diversi della questione
Ein deutsches Requiem di Brahms ha richiesto al compositore una lunga gestazione. Questa magnifica opera sacra ebbe il pregio di far conoscere il compositore tedesco in tutta la Germania e nel resto dell’Europa
“Ed è subito sera”, lirica di tre versi di Salvatore Quasimodo, è una delle poesie emblematiche dell’Ermetismo, in essa è espresso tutto il complesso dilemma dell’esistenza umana.
Il Requiem di Dvořák si distingue da opere dello stesso genere di altri autori famosi per l’assenza di un intento commemorativo, mentre è chiaro che è nato per essere eseguito nelle sale da concerto.
“Il cavaliere, la morte e il diavolo” di Albrecht Dürer rappresenta in modo simbolico il viaggio dell’uomo di fede verso la cittadella delle virtù, mentre la morte e il diavolo tentano di spaventarlo e confonderlo.
Scrittori e poeti hanno affrontato il tema della morte, giungendo, letterariamente parlando, a conclusioni diverse, a volte simili e in altri casi, addirittura coincidenti.
Anche Verga, Pascoli e D’Annunzio hanno espresso la loro idea di morte, riecheggiando esperienze vissute e tendenze della propria epoca.
“Il funerale” di Manet è un’opera che già parla il linguaggio dell’Impressionismo. Il pittore, molto probabilmente, volle rendere omaggio con questo dipinto al suo amico poeta, Charles Baudelaire.