Breve storia di un fenomeno, tra leggenda e realtà. Quando si parla di fuoco fatuo, ci si riferisce ad una piccola, flebile fiamma di colore ceruleo che nasce dalla combustione tra prodotti di origine gassosa di corpi in decomposizione e ossigeno, per lo più un fenomeno antico di quando ancora i feretri (non adeguatamente sigillati) […]
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Le Torri del Silenzio
Le “Dakhma”, o Torri del Silenzio sono state fino agli anni ’70 luoghi di sepoltura per gli zoroastriani. Le “Torri del silenzio” sono architetture dello Zoroastrismo, un culto basato sul pensiero di Zaratustra – Zoroastro in Grecia – costruite in argilla e legno, dalla base circolare e che possono raggiungere sino ai 30 metri. Se […]
A Parigi esiste il Cimetière des Chiens, un cimitero per i cani; si trova ad Asnières-sur-Seine, nella periferia nord-ovest della capitale francese. Questo curioso cimitero non ospita solo cani ma anche altri animali, domestici e non.
La chiesa di Santa Croce è sempre stata considerata luogo privilegiato della memoria, in quanto ha accolto le sepolture di molti personaggi famosi e figure di spicco religiosi e non, esattamente come molte altre chiese, conventi o confraternite che ugualmente ospitano le spoglie di defunti per tramandarne il ricordo.
Il 3 giugno del 1968, a pochi chilometri da Paestum, in una piccola necropoli, è stata ritrovata la tomba del Tuffatore. La scoperta è avvenuta nel corso di una campagna di scavo, guidata dall’archeologo Mario Napoli (1915-1976).
“Cenotafio” e “famedio” sono solo due dei tanti termini usati per indicare monumenti o costruzioni di pregio dedicate alla memoria.
Nel 1774, Scipione Piattoli scrisse un saggio per promuovere la realizzazione di un cimitero a Modena. Il suo testo ebbe un certo successo, fu tradotto e, in parte modificato, finì per ricoprire un ruolo di una certa importanza, nell’ambito della riforma delle sepolture e della realizzazione dei cimiteri moderni.
In un’antica tomba cinese, di mille anni fa, sono stati rinvenuti i resti di due sposi. La singolarità di questa sepoltura è una piccola finestra, detta “ponte fatato”, che collega le due sezioni della tomba.
Le tombe riceventi erano una sorta di magazzini dove riporre in via temporanea i defunti in attesa di sepoltura, allorquando il terreno risultava troppo freddo per le operazioni di scavo. In inglese Receiving vault, altresì receiving tomb, erano strutture utilissime soprattutto nei mesi invernali, quando la terra, troppo fredda e difficile da scavare, non aiutava […]
Gli Etruschi avevano un rapporto complicato con la morte che, nei secoli in cui la loro civiltà crebbe e si diffuse, attraversò fasi diverse. Le loro necropoli erano vere e proprie città nella città e le tombe erano singolari repliche delle abitazioni dei vivi.