La storia qui raccontata è un fatto realmente accaduto, nonché macabro. Pertanto se ne sconsiglia la lettura a coloro facilmente impressionabili.
Il mondo è strano, la maggior parte delle volte, tanto che spesso e volentieri non sappiamo nè tantomeno possiamo dare spiegazione logica ai fatti che accadono intorno a noi e nel mondo.
Anatoly Moskvin, ad oggi 55enne, è tristemente divenuto famoso per un fatto di cronaca che lo vide protagonista.
Uomo di cultura, di origine russa, parla ben 13 lingue ed è un esperto conoscitore di cimiteri.
Aveva una vera e propria ossessione per la Morte, sua amica da quando aveva 12 anni, età in cui – ad un funerale – venne obbligato a salutare e baciare la salma di una bambina di 12 anni.
Il suo background culturale in verità forse non c’entra molto, ma per uno strano caso in cui la Polizia del luogo chiese un consulto per un caso, vennero alla luce alcune perplessità in merito alla sua persona.
Nel vicino cimitero infatti, vi furono dei movimenti sospetti e si iniziò ad interrogare tutti i residenti.
Nel 2001 infatti, le Forze dell’Ordine entrarono in casa sua e scoprirono 29 corpi mummificati di bambine, di un’età compresa tra i 3 ed i 12 anni.
Anatoly, invero aveva sparse per casa queste piccole bambole umane procurandosi i corpi dopo averli esumati dalle loro sepolture.
Ogni bambola fu trovata vestita, truccata, su quei volti ricoperti di cera – così da nascondere i segni della decomposizione, ma non prima di averle sottoposte a mummificazione.
Ad ogni piccola diede un nome, vestita di tutto punto e a cui si festeggiava il compleanno – per tutte e 29 le bambole bambine -.
In talune vennero trovati dei meccanismi musicali per renderle ancora più realisticamente bambole.
Sono pervenute inoltre delle registrazioni delle feste di compleanno che faceva alle bambole, ed in uno in particolare ammette volontariamente che queste fossero state create da resti umani.
Nel 2011 dunque, venne arrestato ma imputato con vizio totale di mente e da allora trattenuto entro un ospedale psichiatrico.
Alla domanda “Perchè facevi ciò?”, Anatoly rispose “perchè i genitori le avevano abbandonate al freddo”.