I Testi delle piramidi sono una raccolta di formule risalenti al periodo dell’Antico Regno (V e VI dinastia, a partire dal 2500 a. C.); derivano la loro denominazione dal luogo in cui furono rinvenuti e danno inizio in Egitto alla fioritura di un specifico ramo della letteratura, quello funerario.
Questi Testi rappresentano la raccolta scritta di formule magico-religiose più antica dell’antico Egitto, il loro scopo era quello di proteggere e far rinascere il faraone nell’aldilà.
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La sfinge da sempre ha rappresentato un affascinante enigma, a cominciare dal suo nome: il termine viene dal greco antico e significa “strangolatrice”.
Solitamente era raffigurata come un mostro con corpo di leone e testa umana (o di falco oppure di capra), a volte era munita di ali.
Nell’antico Egitto, i defunti erano sottoposti a un giudizio severo: oltre al giudizio di Osiride, dovevano superare la valutazione di un tribunale.
La Duat, oltretomba degli Egizi, era un luogo dove si pregavano i defunti e dove le loro anime erano ospitate. Era un luogo misterioso e molto popolato.
La figura di Iside è molto complessa ed era ricordata e celebrata per vari motivi, ma è nota soprattutto per essere la sposa sfortunata di Osiride.
Gli Egizi credevano che l’anima tornasse periodicamente a visitare il corpo che l’aveva ospitata, per accertarsi che fosse ancora integro, quindi, praticavano la mummificazione per consentire alle anime dei defunti di vivere pacificamente nell’aldilà.
Osiride, una delle principali divinità della mitologia egizia, principio generatore maschile nella natura, era identificato con il sole calante e considerato signore del regno dei morti.
La pesatura del cuore è uno dei rituali funebri dell’antico Egitto che decideva del futuro dell’anima di un defunto.
Gli egizi avevano anche una divinità che simboleggiava la verità, l’ordine e la giustizia. Il suo nome era Maat.