Nella poesia “A mia madre”, Montale esprime la sua idea di immortalità che nella sua visione pagana della vita non è legata al divino, bensì alla forza dei sentimenti e del ricordo.
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Enea era uno degli eroici viaggiatori che spinsero la loro audacia al punto di affrontare un rischioso viaggio nel regno degli Inferi e poi ne fecero ritorno.
Flegetonte, ossia “fiume di fuoco”, secondo la mitologia greca era un fiume infernale che scorreva attorno a Erebo. Questo singolare fiume compare in molte fonti letterarie, non ultima, la Divina Commedia di Dante.
Ecate o Hekate o Hekat, evocata da chi si dedicava alla necromanzia e alla magia nera, era la signora dell’oscurità; dominava sui morti, sulla notte, sulla luna e sui demoni malvagi.
Nell’antichità, il Necromanteion era il luogo in cui era possibile comunicare con l’aldilà, qui accorrevano i fedeli, per colloquiare con i loro antenati defunti.
L’idea che gli Etruschi avevano dell’aldilà cambiò sostanziosamente nell’arco di tempo in cui la loro civiltà si sviluppò, crebbe e poi si estinse. Passarono dalla visione di un luogo sereno e positivo a uno fatto di tenebre e sofferenza.
A causa della pandemia di Covid-19, i pipistrelli sono tornati alla ribalta delle cronache. I mammiferi alati, considerati veicoli del contagio, nei secoli sono stati oggetto di contrastanti attenzioni.
Il meraviglioso Parco dei Mostri di Bomarzo, nel Lazio
I Testi delle piramidi sono una raccolta di formule risalenti al periodo dell’Antico Regno (V e VI dinastia, a partire dal 2500 a. C.); derivano la loro denominazione dal luogo in cui furono rinvenuti e danno inizio in Egitto alla fioritura di un specifico ramo della letteratura, quello funerario.
Questi Testi rappresentano la raccolta scritta di formule magico-religiose più antica dell’antico Egitto, il loro scopo era quello di proteggere e far rinascere il faraone nell’aldilà.
La Duat, oltretomba degli Egizi, era un luogo dove si pregavano i defunti e dove le loro anime erano ospitate. Era un luogo misterioso e molto popolato.