Storie da ogni angolo del Mondo

Storie da ogni angolo del Mondo
Una quiete profonda che sembrava divorare ogni rumore. Era un luogo sacro, quasi intoccabile.
Un dialogo tra il Reale e l’Invisibile
da: La voce del Vento – Cap. 9 – Io e le Creature Invisibili Dopo aver attraversato montagne, mari e valli, mi fermai in un luogo che spesso passava inosservato. Era un mondo in miniatura, popolato da creature che nessuno sembrava notare, ma che erano altrettanto importanti quanto i giganti della Terra…. Insetti, muschi, licheni, […]
Io, Vento, mi chinai per sfiorare la sua superficie. In quel preciso istante l’oceano, come se aspettasse quel momento, iniziò a narrare la sua storia. Una storia profonda e infinita, che si perdeva nella notte dei tempi
Io, il Vento, abituato a viaggiare in lungo e in largo, mi fermo di fronte a una piccola pietra su un sentiero di montagna. Nonostante la sua apparente insignificanza, la pietra emana un’aura di saggezza antica, e la sua storia, che si rivelerà diversa da quelle incontrate finora, misurata in ere anziché in anni.
Negli alberi è depositaria l’antica e profonda saggezza. Per comprendere il presente e il passato, è necessario fermarsi per ascoltare e imparare dalla loro memoria.
Il Vento si avvicina al saggio e antico fiume. Lui scorre placido sotto il sole, ma nel suo mormorio traspare un’inquietudine nascosta.
L’idea che le anime dei defunti non siano contente se i vivi soffrono per loro, affonda le radici in diverse prospettive spirituali e psicologiche.
Il testo è poetico e malinconico, evocando l’idea di un confine tra ciò che vediamo e ciò che immaginiamo, tra realtà e sentimento. L’orizzonte diventa metafora della fine di un amore, ma anche della possibilità di un “oltre” che risiede nella mente e nei desideri.