Ecate o Hekate o Hekat, evocata da chi si dedicava alla necromanzia e alla magia nera, era la signora dell’oscurità; dominava sui morti, sulla notte, sulla luna e sui demoni malvagi.
Autore: Anna Rita Rossi
Nell’antichità, il Necromanteion era il luogo in cui era possibile comunicare con l’aldilà, qui accorrevano i fedeli, per colloquiare con i loro antenati defunti.
Il Tartaro, secondo la mitologia greca, era sia una divinità primordiale come la Terra, il Tempo e la Notte sia l’abisso profondo, luogo di prigionia e di sofferenza, dove furono confinati anche i Titani.
Nella mitologia greca e romana, i Campi Elisi erano un luogo di beatitudine. Qui, dopo la morte, giungevano le anime degli eroi e dei saggi.
Il termine Ade identificava sia un personaggio della mitologia greca, re dell’oltretomba, sia il regno delle anime greche e romane da lui governato.
Era una divinità potente, ma rispetto agli altri dei dell’Olimpo, si trovò a occupare un ruolo marginale.
Terra cava: continua il viaggio al centro della terra, tra teorie, spunti narrativi, ipotesi singolari e persino… fumetti.
L’idea di un mondo parallelo nel sottosuolo è servita a posizionare l’Ade, l’oltretomba dei Greci, e l’Inferno cristiano, ma ha anche visto fiorire teorie pseudoscientifiche che a loro volta hanno dato vita a una vasta messe di fantasiose opere letterarie.
Gli Etruschi credevano che la terra fosse composta da tunnel concentrici che sfociavano in un ignoto luogo dell’Asia Centrale. Secondo le loro convinzioni in tali recessi del sottosuolo era ubicato il regno di Agarthi, un regno parallelo, abitato da esseri di intelligenza superiore, detentori delle grandi verità che gli uomini hanno sempre desiderato conoscere.
L’idea che gli Etruschi avevano dell’aldilà cambiò sostanziosamente nell’arco di tempo in cui la loro civiltà si sviluppò, crebbe e poi si estinse. Passarono dalla visione di un luogo sereno e positivo a uno fatto di tenebre e sofferenza.
Gli Etruschi avevano un rapporto complicato con la morte che, nei secoli in cui la loro civiltà crebbe e si diffuse, attraversò fasi diverse. Le loro necropoli erano vere e proprie città nella città e le tombe erano singolari repliche delle abitazioni dei vivi.