Non solo uomini intrepidi hanno varcato l’ingresso degli Inferi, anche una donna, Psiche, per amore del suo sposo, ha affrontato la stessa durissima prova.
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Mitologia e religione hanno cercato di raffigurare il mondo dell’oltretomba, il luogo dove i defunti approdano dopo l’esistenza terrena; nella Bibbia ebraica questo luogo era denominato Sheol.
Gerione, personaggio legato al regno dei morti, è nominato in molte fonti; la sua figura mostruosa compare nella mitologia greca, nell’Eneide e persino nella Divina Commedia di Dante.
Ulisse, come Enea e poi Dante, affrontò, la singolare e terrificante esperienza del viaggio nell’oltretomba. Un viaggio irto di pericoli e difficolta, riservato a pochi eletti, allo scopo di conoscere se stessi e il proprio fato.
Enea era uno degli eroici viaggiatori che spinsero la loro audacia al punto di affrontare un rischioso viaggio nel regno degli Inferi e poi ne fecero ritorno.
Ecate o Hekate o Hekat, evocata da chi si dedicava alla necromanzia e alla magia nera, era la signora dell’oscurità; dominava sui morti, sulla notte, sulla luna e sui demoni malvagi.
Nella mitologia greca e romana, i Campi Elisi erano un luogo di beatitudine. Qui, dopo la morte, giungevano le anime degli eroi e dei saggi.
Il termine Ade identificava sia un personaggio della mitologia greca, re dell’oltretomba, sia il regno delle anime greche e romane da lui governato.
Era una divinità potente, ma rispetto agli altri dei dell’Olimpo, si trovò a occupare un ruolo marginale.
L’idea che gli Etruschi avevano dell’aldilà cambiò sostanziosamente nell’arco di tempo in cui la loro civiltà si sviluppò, crebbe e poi si estinse. Passarono dalla visione di un luogo sereno e positivo a uno fatto di tenebre e sofferenza.
Persefone era la figlia di Demetra e Zeus (o di Zeus e della dea del fiume Stige), e la sposa di Ade, re dell’oltretomba. Il suo mito raffigura l’alternarsi delle stagioni.