Il pittore svizzero Anker si distinse per aver rappresentato in molte sue opere scene della vita di ogni giorno. Nei suoi dipinti trova spazio anche la raffigurazione della morte che l’artista rappresentò nel corso della sua esistenza più volte

Il pittore svizzero Anker si distinse per aver rappresentato in molte sue opere scene della vita di ogni giorno. Nei suoi dipinti trova spazio anche la raffigurazione della morte che l’artista rappresentò nel corso della sua esistenza più volte
Kramskoj riuscì a trasferire in un dipinto un dolore struggente e inconsolabile. Nella tela la sofferenza devastante di una madre è espressa con compostezza e dignità.
Albert Edelfelt è uno dei tanti artisti che ha dipinto la celebrazione di un funerale.
Nell’opera del pittore finlandese è visibile una barca, sulla quale sei persone accompagnano la bara di un bambino, in un clima di serena rassegnazione e compostezza
Petrus van der Velden, in una fase in cui i pittori della sua cerchia rappresentavano le dure condizioni di vita della classe operaia olandese, dipinse “Dutch funeral” (il funerale olandese).
Il “Teschio con sigaretta accesa” di van Gogh è un dipinto tra i più famosi del periodo trascorso ad Anversa dall’artista. L’opera è un originale “memento mori” che colpisce per l’atmosfera cupa e le tonalità lugubri e spente
Frida Kahlo, in parte per motivi biografici e in parte per le sue origini messicane, ebbe un rapporto stretto con la morte che figura spesso nei suoi dipinti, rappresentata attraverso singolari simbolismi o in maniera esplicita
“Giuditta che decapita Oloferne” è una delle tele più drammatiche di Artemisia Gentileschi. Una scena cruenta in cui l’artista ha sapientemente mescolato realismo e violenza
La pittrice seicentesca Artemisia Gentileschi dovette combattere per affermare la sua arte, in una società e in un’epoca dove questa professione era appannaggio dei soli uomini.
La forza di questa donna, che andò contro pregiudizi e calunnie, sembra rispecchiarsi in Giuditta, protagonista di una delle sue tele più conosciute
La Certosa di Pavia, edificata come mausoleo sepolcrale della dinastia dei Visconti, ospita anche un magnifico monumento funebre di uno Sforza, Ludovico il Moro, e della sua consorte Beatrice d’Este.
C’è chi sostiene che Van Gogh non sia morto suicida, ma propone una nuova tesi: l’omicidio accidentale che sembrerebbe rispondere meglio a certe ambiguità riscontrate nei fatti accaduti quel lontano 27 luglio 1890.