Il più famoso dramma ispirato alla leggendaria figura di Johann Georg Faust è quello scritto da Wolfgang von Goethe.
La storia narra del patto tra Faust e Mefistofele e del loro viaggio alla scoperta delle bellezze e dei piaceri del mondo.
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Faust, famoso personaggio della letteratura che stipulò un patto con il diavolo, ha acceso la fantasia di molti letterati e musicisti. La sua figura mitica si ispira al misterioso Johann Georg Faust.
Persefone era la figlia di Demetra e Zeus (o di Zeus e della dea del fiume Stige), e la sposa di Ade, re dell’oltretomba. Il suo mito raffigura l’alternarsi delle stagioni.
Nel suo poema sinfonico “Una notte sul Monte Calvo”, Modest Petrovič Musorgskij, riprendendo racconti di Gogol’ e leggende popolari, descrive musicalmente un sabba di streghe.
Il brano non fu mai eseguito finché il musicista fu in vita, dopo la sua morte ebbe però un grande successo e molti arrangiamenti per i più svariati utilizzi.
Il tritono, intervallo musicale composto da tre toni interi, fu definito dai trattatisti medievali diabolus in musica, per l’effetto dissonante all’ascolto e per le difficoltà di intonazione.
La morte, il lutto, il ricordo ossessivo dei suoi defunti sono una costante nelle poesie di Pascoli, un’ombra che aleggia tra i suoi versi e si contrappone alle quiete delle immagini campestri, dove persino i fiori, gli uccelli, gli eventi atmosferici, e non solo questi, diventano simboli della caducità della vita e del male che infesta il mondo.
Edgar Allan Poe ebbe fama di poeta maledetto; in realtà, fu solo un figlio della propria epoca, un genio che diede vita a nuovi generi letterari e precorse con largo anticipo i tempi.
Singolare è il suo rapporto con la morte, una costante nei suoi scritti e nelle sue riflessioni.
Come potevano mancare premonizioni di morte nell’opera musicale?
La scena nel cupo antro di Ulrica, la misteriosa indovina di Un ballo in maschera di Giuseppe Verdi, ne è un interessante esempio.
Nelle opere musicali, almeno quelle “serie”, la tragedia è di casa.
Morte, malattie, malvagità umane, colpi impietosi del destino e persino presagi di morte erano il pane quotidiano per librettisti e compositori di melodrammi.
Ma spesso, situazioni melodrammatiche si verificavano anche durante la genesi di un’opera.
Un ballo in maschera è uno dei tanti esempi di queste vicissitudini “tragiche” che musicisti e drammaturghi si trovavano a dover affrontare, in un’epoca in cui la censura era ferrea e imponeva non poche costrizioni ai poveri artisti.
Giuseppe Verdi è stato un grande musicista, con notevoli capacità drammaturgiche. Il suo singolare uso delle figure musicali della morte ha contribuito a dare unità alle sue opere e ad accrescere la loro capacità espressiva.