Le piramidi, dall’etimologia della parola alle strutture edificate dalle varie civiltà e tuttora visibili, conservano ancora, a distanza di secoli, tutto il loro fascino simbolico e un’intramontabile aura di mistero.

Le piramidi, dall’etimologia della parola alle strutture edificate dalle varie civiltà e tuttora visibili, conservano ancora, a distanza di secoli, tutto il loro fascino simbolico e un’intramontabile aura di mistero.
Giovanna di Castiglia, durante la sua vita si guadagnò il soprannome di Giovanna la Pazza. Ad alimentare le voci sulla sua follia fu anche l’inconsueto corteo funebre del marito Filippo il Bello.
Nel 1774, Scipione Piattoli scrisse un saggio per promuovere la realizzazione di un cimitero a Modena. Il suo testo ebbe un certo successo, fu tradotto e, in parte modificato, finì per ricoprire un ruolo di una certa importanza, nell’ambito della riforma delle sepolture e della realizzazione dei cimiteri moderni.
Chissà cosa si prova a trascorrere il tempo eterno con..delle rane che ti mangiucchiano il volto! Le tombe “transi” sono un elemento piuttosto comune nell’arte del tardo Medioevo e nel Rinascimento, in particolar modo a partire dalla conclusione del periodo della Peste Nera (parliamo, circa, degli anni 1346-1353) sino poi al XVI secolo. La tomba […]
La notte di San Lorenzo non rappresenta per tutti una ricorrenza positiva, legata alla consuetudine di esprimere desideri, dopo aver visto una “stella cadente” solcare il cielo.
Non lo è stata di certo per Giovanni Pascoli che nella notte del 10 agosto del 1867 perse suo padre a soli dodici anni.
Il termine “catabasi” ha origine dal greco “katábasis”, che significa “discesa”. È composto da katá “giù” e básis “cammino”.
Sono davvero tante le storie che si intrecciano attorno a l’immagine folcloristica dell’Olandese Volante, il vascello costretto con il suo equipaggio a viaggiare per l’eternità.
La “Messa da Requiem” di Verdi è la traduzione in musica di un dolore personale. Le parole della liturgia sacra hanno lo scopo di manifestare le emozioni che ci travolgono quando muore una persona cara.
Il funerale vichingo era fastoso e in termini di costi, piuttosto oneroso, nonostante tutto, i doni al defunto non erano mai considerati uno spreco.
Il tumulo restava come monumento, a dimostrazione della posizione sociale degli eredi del defunto.
Inoltre, nella celebrazione funebre dei Vichinghi, un ruolo fondamentale era rivestito dalla barca funeraria: su di essa avveniva la cremazione dei defunti.
“Morte e Vita” è un dipinto di Gustav Klimt e fu definito dall’autore stesso come il suo lavoro figurativo più importante, con questa opera, vinse anche un premio, a Roma, in occasione dell’International Art Exhibition del 1911.