Scrittori e poeti hanno affrontato il tema della morte, giungendo, letterariamente parlando, a conclusioni diverse, a volte simili e in altri casi, addirittura coincidenti.
Anche Verga, Pascoli e D’Annunzio hanno espresso la loro idea di morte, riecheggiando esperienze vissute e tendenze della propria epoca.
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La notte di San Lorenzo non rappresenta per tutti una ricorrenza positiva, legata alla consuetudine di esprimere desideri, dopo aver visto una “stella cadente” solcare il cielo.
Non lo è stata di certo per Giovanni Pascoli che nella notte del 10 agosto del 1867 perse suo padre a soli dodici anni.
Nella poesia “La tessitrice” di Giovanni Pascoli il tema della morte è accompagnato a quello del ricordo e dell’amore perduto.
La morte, il lutto, il ricordo ossessivo dei suoi defunti sono una costante nelle poesie di Pascoli, un’ombra che aleggia tra i suoi versi e si contrappone alle quiete delle immagini campestri, dove persino i fiori, gli uccelli, gli eventi atmosferici, e non solo questi, diventano simboli della caducità della vita e del male che infesta il mondo.