Nell’antichità, il Necromanteion era il luogo in cui era possibile comunicare con l’aldilà, qui accorrevano i fedeli, per colloquiare con i loro antenati defunti.
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Nella mitologia greca e romana, i Campi Elisi erano un luogo di beatitudine. Qui, dopo la morte, giungevano le anime degli eroi e dei saggi.
Il termine Ade identificava sia un personaggio della mitologia greca, re dell’oltretomba, sia il regno delle anime greche e romane da lui governato.
Era una divinità potente, ma rispetto agli altri dei dell’Olimpo, si trovò a occupare un ruolo marginale.
Gli Etruschi credevano che la terra fosse composta da tunnel concentrici che sfociavano in un ignoto luogo dell’Asia Centrale. Secondo le loro convinzioni in tali recessi del sottosuolo era ubicato il regno di Agarthi, un regno parallelo, abitato da esseri di intelligenza superiore, detentori delle grandi verità che gli uomini hanno sempre desiderato conoscere.
Melograno o melagrana è sin dall’antichità un frutto di buon auspicio; simbolo di molte cose positive: fertilità, abbondanza, fortuna; è citato in diversi miti e in molte tradizioni religiose.
Secondo la religione egizia, l’Occhio di Horus simboleggiava la prosperità, la buona salute, il potere regale.
Era considerato un simbolo onnipresente di protezione, era riferito agli dei e al loro dominio nel mondo dei mortali.
Horus era tra le divinità egizie, una delle più antiche ed emblematiche.
Le sue origini si collocano in un momento indefinito della preistoria africana e il suo culto avrà fortuna: resisterà fino alla dominazione romana.
Nell’antico Egitto, i defunti erano sottoposti a un giudizio severo: oltre al giudizio di Osiride, dovevano superare la valutazione di un tribunale.
Libitinario, un antico termine per indicare l’impresario di pompe funebri, affonda le sue origini nella mitologia e nella figura della dea Libitina da cui deriva il suo nome.
L’oltretomba e la vita dopo la morte hanno avuto sempre un notevole fascino e stimolato la curiosità e l’immaginazione di pittori, scrittori e musicisti.
In un interessante e struggente mito, quello di Orfeo ed Euridice, si parla appunto di uno di questi viaggi nell’aldilà; la motivazione del protagonista ad affrontare tale pericoloso viaggio è quella di recuperare la propria consorte scomparsa.