Le pietre d’inciampo sono una testimonianza concreta della brutalità della guerra. Un promemoria doloroso che dovrebbe farci riflettere, per evitare di fare gli stessi imperdonabili errori.
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In questo periodo, in cui il Covid ha messo a nudo tutte le nostre fragilità e ci ha privato della presenza di molti dei nostri cari, la poesia “Solo la morte” di Pablo Neruda (1904 – 1973) mi sembra riassumere e rappresentare in modo adeguato il volto stravolto di questi tempi.
Squarcio bianco in un sole di Maggio, squarcio rosso nella luna di Settembre, uno squarcio urla al sole in una domenica di primavera, ed è subito silenzio. Una notte, qualcosa cambiò, nessuno taglio, difetto, colore, emozione, storia o immaginazione si aprì quella notte tra le nuvole, come barche in mezzo al mare, trasportate nel nulla, […]
L’Elegia scritta in un cimitero di campagna è un’opera di Thomas Gray; ambientata nel cimitero di Stoke Poges, è una disamina sul tema della morte.
Il 2 novembre la Chiesa cattolica ricorda tutti i defunti. In questa occasione, mi sembra opportuno riflettere sulla consuetudine di commemorare i defunti attraverso l’edificazione di monumenti funebri e per farlo mi appello alla singolare domanda retorica con cui Ugo Foscolo apre la sua opera: “Dei Sepolcri” e alle risposte che offre ai suoi lettori.