Arnold Böcklin (Basilea, 16 ottobre 1827 – San Domenico di Fiesole, 16 gennaio 1901), principale esponente del simbolismo tedesco, è stato pittore, scultore, disegnatore e grafico.
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Virginia Woolf non ci ha lasciato solo grandi opere letterarie, ma attraverso la sua scrittura, ci ha mostrato uno scorcio della sua complessa e tormentata umanità che continua a farci riflettere.
Caravaggio è stato un grande artista che ha rivoluzionato alcune caratteristiche della pittura. Ebbe una vita irrequieta, proprio come il suo animo, e affrontò molte vicissitudini nella sua breve esistenza.
Alcuni sui dipinti, che oggi sono ritenuti dei capolavori, furono giudicati scandalosi dai suoi committenti, uno di questi è la “Morte della Vergine”.
La peste è una tra le malattie infettive che ha lasciato più segni non solo nell’ambito sociale e sanitario, ma anche nell’arte e nella letteratura. Esistono diversi resoconti di epidemie di peste e trattati che parlano distesamente di questo morbo letale, alcuni sono molto famosi, come quello contenuto ne “I promessi sposi” di Alessandro Manzoni.
Il termine “catabasi” ha origine dal greco “katábasis”, che significa “discesa”. È composto da katá “giù” e básis “cammino”.
Spesso l’arte è ispirata da un fatto luttuoso. Fu così per Pablo Picasso: il suo “periodo blu” iniziò dopo il suicidio di un suo amico pittore e poeta, Carles Casagemas.
Nella poesia “La tessitrice” di Giovanni Pascoli il tema della morte è accompagnato a quello del ricordo e dell’amore perduto.
Le nature morte olandesi sono molto più di semplici rappresentazioni di tavole imbandite. Attraverso questi dipinti possiamo ricostruire i cambiamenti culturali ed economici di una società che si riflette nei cibi, nei tessuti e negli oggetti raffigurati.
Le lamentazioni erano forme poetiche e musicali concepite per esprimere il dolore o il lutto. Sia in poesia sia in musica ne esistono molti esempi famosi.