Arnold Böcklin (Basilea, 16 ottobre 1827 – San Domenico di Fiesole, 16 gennaio 1901), principale esponente del simbolismo tedesco, è stato pittore, scultore, disegnatore e grafico.
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Caravaggio è stato un grande artista che ha rivoluzionato alcune caratteristiche della pittura. Ebbe una vita irrequieta, proprio come il suo animo, e affrontò molte vicissitudini nella sua breve esistenza.
Alcuni sui dipinti, che oggi sono ritenuti dei capolavori, furono giudicati scandalosi dai suoi committenti, uno di questi è la “Morte della Vergine”.
“Morte e Vita” è un dipinto di Gustav Klimt e fu definito dall’autore stesso come il suo lavoro figurativo più importante, con questa opera, vinse anche un premio, a Roma, in occasione dell’International Art Exhibition del 1911.
Spesso l’arte è ispirata da un fatto luttuoso. Fu così per Pablo Picasso: il suo “periodo blu” iniziò dopo il suicidio di un suo amico pittore e poeta, Carles Casagemas.
Le nature morte olandesi sono molto più di semplici rappresentazioni di tavole imbandite. Attraverso questi dipinti possiamo ricostruire i cambiamenti culturali ed economici di una società che si riflette nei cibi, nei tessuti e negli oggetti raffigurati.
“Bodegon” è il termine che identifica il genere artistico della natura morta che si è affermato in Spagna; parallelo alle definizioni di “still life”, inglese, e di “vanitas” degli antichi Paesi Bassi.
L’asarotos oikos (o asaroton) è un antenato della natura morta; in pratica era un mosaico che fungeva da pavimento e sul quale era rappresentato un pavimento sporco.
Frutta, fiori, bottiglie, strumenti musicali e ogni tipo di soggetto inanimato sono i “personaggi” ritratti nelle nature morte. Questo tipo di raffigurazioni hanno avuto una lunga e feconda storia; molti gli interpreti famosi che si sono cimentati in queste rappresentazioni pittoriche.
Morte e sogno sono spesso associati nell’arte e nella poesia e il loro connubio in molti casi dà vita a opere enigmatiche e cariche di simboli. L’isola dei morti è una di queste.