Quando il cielo si spegne, i Quattro Cavalieri ritornano. Tutte le nostre miserie e le nostre torri d’avorio saranno annientate… distrutte

Quando il cielo si spegne, i Quattro Cavalieri ritornano. Tutte le nostre miserie e le nostre torri d’avorio saranno annientate… distrutte
1,5 milioni di cambogiani portati alla morte con torture e lavori forzati. Il premio? Il sostegno di USA e Cina post-invasione vietnamita.
Ogni azione, pensiero, intenzione emette un’onda. E quelle onde tornano, a volte come dolci brezzoline, altre come tsunami emotivi.
Tratto da “IL FILO SCARLATTO” – Luglio 2025 Immaginate un momento di quiete profonda, o forse, più prosaicamente, una notte insonne dopo l’ennesima bolletta da pagare, quando il confine tra ciò che è tangibile e ciò che è… beh, meno tangibile, sembra sottile come il velo della decenza in certi reality show. Oppure, un attimo […]
… o di come ci voglia una vita intera per ricordare chi eri già all’inizio
Un prodigio scultoreo che incanta: un corpo martoriato avvolto da un velo marmoreo di tale perfezione da sembrare etereo
Mi muovo leggero, invisibile, ma inarrestabile. Porto con me profumi, sussurri, e a volte urla. Oggi però l’aria sa di cenere. Non è solo odore: è un presagio. In lontananza, una luce viva danza tra le ombre. È lui.. il Fuoco. Ci conosciamo da sempre, ci cerchiamo e ci temiamo. Ed è quando ci tocchiamo che il mondo trema.
io Vento.. una voce narrante, una forza senza corpo che attraversa il mondo da sempre. Pur non avendo sensi umani, percepisco e vivo il mondo in modo profondo, raccogliendo storie e frammenti ovunque passo. Un viaggiatore eterno, in movimento continuo, che lascia tracce solo nel ricordo delle cose che sfiora.
Io, Vento, mi avvicino alle montagne, simboli di maestosità, silenzio e tempo eterno, descrivendo la loro immobile grandezza, la fatica nell’affrontarle e il rispetto che ispirano. Ogni loro vetta e ogni crepa raccontano storie antiche, mentre osservano impassibili il passare del tempo e il cambiamento del mondo.
Io, Vento, mi chinai per sfiorare la sua superficie. In quel preciso istante l’oceano, come se aspettasse quel momento, iniziò a narrare la sua storia. Una storia profonda e infinita, che si perdeva nella notte dei tempi