“A Night-Piece on Death” di Thomas Parnell è la prima poesia pre-romantica, appartenente alla corrente definita sepolcrale.
Categoria: poesia
La Dickinson era affascinata dal tema della morte e nella sua opera poetica viene affrontato da vari punti di vista.
“Ed è subito sera”, lirica di tre versi di Salvatore Quasimodo, è una delle poesie emblematiche dell’Ermetismo, in essa è espresso tutto il complesso dilemma dell’esistenza umana.
“Ode on a Grecian Urn” (Ode su un’urna greca) è una poesia del poeta romantico inglese John Keats. Scritta nel maggio 1819, fu pubblicata per la prima volta nel 1820, in forma anonima, nella rivista “Annals of the Fine Arts” (Annali delle Belle Arti) che promuoveva idee condivise dal poeta.
Ungaretti è riuscito a rendere l’idea della precarietà dell’esistenza e l’orrore della guerra in pochi versi privi di punteggiatura.
La letteratura non ha mai smesso di interrogarsi sul tema della morte e neppure ha tralasciato di darle una veste rappresentativa. Tra i tanti autori che hanno trattato l’argomento, analizziamo la posizione di Foscolo e Manzoni.
Pavese scrisse la poesia “Verrà la morte e avrà i tuoi occhi” pochi mesi prima di togliersi la vita. Nei versi, il ricordo di un amore infelice si fonde con il suo male di vivere.
Solitudine e inquietudine furono le principali cifre dell’esistenza di Vincenzo Cardarelli.
Il poeta del trascorrere delle stagioni e del tempo ha trattato anche il tema della morte, sposa fedele da accogliere con serenità e consapevolezza.
Nell’opera poetica di Giosuè Carducci (Valdicastello, 27 luglio 1835 – Bologna, 16 febbraio 1907) è presente una dualità conflittuale tra vita e morte. Una delle sue poesie più famose, “Pianto antico”, riflette tale contrapposizione con grande efficacia.
L’epitaffio di Sicilo inciso su una lapide nel I o II secolo d.C., quindi quasi 2000 anni fa, è la più antica composizione musicale sopravvissuta.