Categorie
Tanatologica(mente)

Alla scoperta della confetteria funebre svedese

Questa deliziosa e ormai scomparsa usanza prevedeva il dono di piccoli confetti di zucchero che venivano distribuiti alle cerimonie funebri, incartate in pezzi di carta di – ovviamente – colore nero.

L’800 porta con sè molte curiosità e stranezze, specialmente per quanto concerne il mondo funebre e certe usanze legate ad esso, destinate a svanire o mutare nel tempo.

Ancora oggi molti paesi al Mondo decidono di condividere un pasto insieme ai propri cari di seguito ad un funerale, altri paesi addirittura trovano uno spazio ed un momento conviviale proprio all’interno dei cimiteri.

Per quanto riguarda questi pasticcini da lutto, tradizione svedese in particolare, sappiamo che venivano prodotte delle piccole caramelle, dure al boccone composte da zucchero e gomma adragante (si dice che venisse addirittura usato del gesso per ridurre i costi di produzione!) incartate in involucri di carta, pizzo nero e fiori ricamati con scritte piuttosto strazianti o ricordi del Defunto.

Credits: Cabinet Magazine

Le forme erano le più svariate: da piccole colombe perfettamente riprodotte in zucchero a veri e propri dolcetti e caramelle decorate minuziosamente, tradizione molto in voga nel XIX e che in realtà coinvolgeva anche altri tipi di eventi (dunque non solo funebri).

Ovviamente, in caso di Matrimoni o Battesimi, il colore dell’incarto era “leggermente” diverso.

In realtà la particolarità del design dei confetti funebri era proprio la sua natura macabra, entro però i limiti del buon gusto: teschi, scheletri, tombe e allegorie non proprio gioiose.

Credits: Fellinis.com

Un’importante quantità di questi prodotti è ospitata presso il Nordiska Museum, in Svezia dove la curatrice dello stesso ha addirittura stilato un testo dedicato a questa usanza, “Sugar and Sweet Things: A Cultural Study of Sugar in Sweden“.

Queste piccole caramelle erano anche sovente usate nei lutti perinatali, per la morte cioè di un infante, dove però si utilizzavano incarti di colore bianco accompagnati da etichette di colore nero raffiguranti per lo più lapidi e teschi con ossa incrociate, secondo il simbolismo dell’epoca.

La finalità di questa preziosa arte funebre non era in realtà quella di produrre caramelle deliziose e piacevoli, difatti l’importanza risiedeva proprio nell’incarto delle stesse e quindi alla sua decorazione.

Moda inizialmente dedicata alla borghesia, a partire dal XIX divenne sempre più estesa anche grazia alla riduzione del costo dello zucchero di barbabietola che ne permise un uso ben più massivo.

Non solo: le stesse allegorie ed incarti divennero sempre più elaborati e studiati per gli eventi, tanto da coinvolgere tipografie ed esperti grafici dell’epoca!

Questa usanza però fu destinata a svanire a partire dagli anni ’20 del ‘900, per eclissarsi totalmente negli anni ’60.

Di Beatrice Roncato

Tanatologa Culturale, Tanatoesteta e Cerimoniere Funebre

Pinterest
Pinterest
fb-share-icon
LinkedIn
LinkedIn
Share
Instagram