Categorie
Tanatologica(mente)

Un musica mortale, Gloomy Sunday

E’ la storia de “Il canto del suicidio ungherese”, un brano a cui si collegherebbero molteplici suicidi a cavallo del secolo scorso.

E’ il 1933 quando Rezső Seress, un musicista ungherese insieme al poeta László Jávor compongono una canzone piuttosto malinconica legata ad una pena d’amor perduto del musicista stesso.

Gloomy Sunday fu in primis e senza ombra di dubbio di cattivo auspicio dapprima per Seress e poi, a quanto pare, per almeno un centinaio di casi suicidari legati a questa canzone.

Seress infatti, a distanza di 35 anni dalla stesura del testo decise di farla finita buttandosi dal balcone di casa: il testo parla proprio di un suicidio dovuto alla perdita della persona tanto amata dove il gesto estremo sarebbe stata l’unica soluzione per il ricongiungimento d’amore.

A quanto pare il musicista venne abbandonato dalla propria fidanzata quando nel 1933 compose la canzone: in verità non è chiaro se la delusione d’amore fosse di Seress o di Jàvor.

Rivisitato e tradotto in inglese nel 1936, Gloomy Sunday fu un testo molto in voga in quegli anni, tanto da essere – nel 1941 – cantato da Billie Holiday!

Ma veniamo ai supposti suicidi legati a Gloomy Sunday.

A Budapest, un commerciante si tolse la vita lasciando un bigliettino con sopra scritto il testo della canzone; a New York una fanciulla si uccise inalando del gas, esprimendo – attraverso un foglietto – la volontà che venisse suonata Gloomy Sunday durante il funerale.

A Vienna un’adolescente si tolse la vita annegandosi, tenendo in mano il testo della canzone, mentre a Londra vi fu un suicidio per benzodiazepine ed il corpo trovato con – in loop al grammofono – Gloomy Sunday.

Credits: Bizzarro Bazar

La storia del brano musicale non ebbe – come si può immaginare – buona sorte: agli inizi degli anni ’40 infatti, la stessa BBC decise di vietarne la trasmissione per il testo, ritenuto troppo malinconico lasciando però che venisse trasmessa solo la versione strumentale.

Solo nel 2002 venne revocato il divieto di trasmissione.

Lo stesso Seress non ebbe vita felice: internato in un campo di concentramento, riuscito a sopravvivere divenne un trapezista ma non riuscì più a comporre brani di successo come Gloomy Sunday.

Di Beatrice Roncato

Tanatologa Culturale, Tanatoesteta e Cerimoniere Funebre

Pinterest
Pinterest
fb-share-icon
LinkedIn
LinkedIn
Share
Instagram