“Bodegon” è il termine che identifica il genere artistico della natura morta che si è affermato in Spagna; parallelo alle definizioni di “still life”, inglese, e di “vanitas” degli antichi Paesi Bassi.
Il bodegon nasce alla fine del Cinquecento, sulla scia delle nature morte italiane ed ebbe il suo maggior sviluppo nel Seicento.
All’inizio, indicava unicamente dipinti che raffiguravano la cucina o comunque tutto quello che a essa si ricollegava, ad esempio: pesci, selvaggina morta, brocche, bicchieri, piatti e, in alcuni casi, anche personaggi come cuochi e venditori.
Raffigurazioni di altro tipo, come composizioni con vegetali o vasi di fiori erano ritenute un genere a parte, mentre oggi sono tutte riunite sotto il termine di bodegon.
Un artista che si distinse particolarmente in questo genere pittorico e fu anche uno dei primi a dipingere bodegon fu Juan Fernandez El Labrador, pittore enigmatico, attivo tra il 1629 e il 1636.
Fernandez prediligeva ritrarre fiori e frutta, in particolare, uva.
Il suo stile si avvicinava a quello di Caravaggio ed era solito porre le sue composizioni su sfondi neri, utilizzando una luce diretta sui soggetti che dipingeva, ottenendo così uno stile chiaroscurale, accurato quasi quanto i dipinti fiamminghi.
A El Labrador sono riferibili molte opere pregevoli, anche se tuttora non risulta semplice discernere quali tra esse effettivamente appartengono a questo artista: nel periodo in cui fu attivo c’erano anche molti altri abili autori.
Dal Seicento, inizia a emergere in Spagna una sensibilità diversa, orientata verso un profondo sentimento religioso. I bodegon in questo periodo acquisirono un valore simbolico e gli artisti spagnoli si schierarono su un fronte ben diverso da quello ricco di sensualità dei fiamminghi, degli italiani e degli olandesi.
Un artista che riassume appieno questo nuovo indirizzo pittorico è Juan Sánchez Cotán (1560-1627) che approfondì tutte le componenti di basilari del bodegon spagnolo.
Alcune caratteristiche specifiche consentono di individuare i dipinti che appartengono a questo periodo. Di solito, gli artisti posizionavano pochi oggetti entro un’apertura squadrata oppure una finestra. Verdura e frutta erano sistemate in modo ordinato, immerse in una forte luce ed evidenziate da ombre vigorose.
Questo modo di rappresentare i bodegon è comune a molti pittori dell’epoca, come Juan Bautista Espinosa (1590-1641), Juan van der Hamen y Gómez de León (1596-1631), Francisco de Zurbarán (1598-1664), Felipe Ramirez.
Un’ulteriore evoluzione del genere conservò l’accentuato chiaroscuro degli esempi antecedenti ma incluse anche personaggi umani tra i soggetti; alcuni autori di questa nuova tipologia di bodegon sono: Francisco Barrera, Juan Esteban e Diego Velázquez (1599-1660).
Dal 1650 in poi lo stile dei bodegon muta ancora, subendo l’influsso della pittura italiana e fiamminga. I soggetti ora sono realizzati con una tecnica brillante e alla tradizionale disposizione ordinata degli oggetti si contrappone un apparente disordine.
Gli artisti che scelgono questa nuova strada sono: Antonio de Pereda y Salgado (1611-1678), Francisco Palacios (1623-1652), Mateo Cerezo (1637-1666), Andrés Deleito o de Leito (documentato tra il 1656 e il 1663).
In copertina: “Natura morta con mela cotogna, cavolo, melone e cetriolo” di Juan Sánchez Cotán (1600 ca., San Diego, Timken Museum of Art)