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Tanatologica(mente)

La chiesa di Santa Maria dell’Orazione e Morte

Eretta dalla confraternita dell’Orazione e Morte nel 1573, sorge nel cuore di Roma e divenne famosa per aver accolto le salme di coloro che annegarono nel Tevere.

In via Giulia, nei pressi di Palazzo Falconieri ci imbattiamo nella Chiesa di Santa Maria dell’Orazione e Morte nata per dare degna sepoltura ai defunti tra coloro rinvenuti nelle campagne – senza identità alcuna -, i meno abbienti e gli annegati nel Tevere, per i quali non erano state eseguite esequie consone.

Questa Chiesa è ricca di opere a partire dalle decorazioni che fungono da memento mori per il visitatore: il Sant’Antonio Abate e San Paolo di Tebe, l’Acquasantiera nella cripta (dove è rappresentato uno scheletro dalle fattezze reali) ma, soprattutto la cripta ove sono riposte oltre 8000 salme accumulate tra il 1552 ed il 1896.

Ritenuta troppo angusta, la Chiesa originale venne ricostruita nel 1737 da Ferdinando Fuga che ne progettò anche il cimitero circostante (distrutto nel 1886 di seguito alla costruzione dei muraglioni del Tevere) e l’oratorio.

La stessa facciata, risalente al 1700 rappresenta la Morte intenta ad osservare un cadavere attorniata da teschi alati ed altre decorazioni macabre, oltre ad una clessidra, simbolo per antonomasia del tempo che fugge.

Credits: Aletes Onlus

Le decorazioni nella cripta infatti sono interamente composte da scheletri ed ossa umane, tra lampadari, sculture e l’acquasantiera e che un tempo erano affiancate da opere anatomiche in cera.

Il visitatore, oggi si trova dunque davanti ad un memento mori costruito in questo percorso laddove un tempo la Compagnia della Morte celebrava l’ottavario dei defunti nel mese di Novembre.

Credits: FAI – Fondo Ambiente Italiano

Di Beatrice Roncato

Tanatologa Culturale, Tanatoesteta e Cerimoniere Funebre

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