Categorie
Curiosità Tanatologica(mente)

Riti funebri nel mondo animale

Viaggio alla scoperta del cordoglio attraverso gli occhi della Fauna.

L’essere umano, in verità, non è l’unico a provare sofferenza e creare dei rituali per affrontare il proprio cordoglio insieme alla propria comunità di riferimento.

Diversi etologi e biologi infatti hanno scoperto – attraverso osservazioni sul campo – che diverse specie al mondo hanno un proprio modo di esperire il lutto, ma non solo: il pianto rituale è una caratteristica di ogni specie vivente sul nostro pianeta.

L’appoggio da parte della comunità è fondamentale per sentirsi compresi e appoggiati in uno dei momenti più delicati della propria vita, ovvero la morte e la perdita di un proprio caro.

L’uomo non è il solo a creare dei riti di passaggio che aiutino la comunità a superare il lutto per continuare il fluire dell’esistenza in armonia.

Credits: animalpedia

Tra i corvi, ad esempio, vige la prassi di radunarsi – nel vero senso del termine – intorno al corpo di un membro del gruppo passato a miglior vita: in cerchio, iniziano ad emettere suoni rumorosi – all’udito umano anche piuttosto fastidiosi – che ricordano un poco i pianti rituali di noi umani.

Gli elefanti, maestose creature che negli ultimi anni sono state sempre più protagoniste di ricerche in materia, sono dotati di una straordinaria empatia, essendo creature estremamente sociali e socievoli.

Questo è uno dei motivi per il quale alla morte di un membro del gruppo, essi sviluppano profondi sentimenti ed espressività di cordoglio che esprimono attraverso il pianto, forme di depressione soprattutto nel caso in cui sia una madre a perdere il proprio cucciolo.

I delfini, specie intelligentissima, provano profondo dolore di seguito alla perdita di un membro del proprio gruppo, secondo quanto riportato da uno studio portoghese in materia.

Dopo aver osservato la carcassa del proprio membro defunto, i soggetti più anziani del gruppo tendono a rimanere attaccati al cadavere per almeno mezz’ora prima di lasciarlo cullare dalle acque del mare, in segno di rispetto e appartenenza.

I gorilla, così come gli scimpanzè, sono membri di gruppi sociali complessi dovuti anche a forme di intelligenza ben sviluppate e un rapporto profondo di empatia nel gruppo stesso.

Credits: 24zampe

Riescono ad esprimere la propria tristezza ed empatia di seguito ad una perdita anche – talvolta – seppellendo il corpo del membro deceduto. In particolar modo le madri, qualora avvenisse il decesso del proprio cucciolo, pare che ne cullino il corpo per alcuni giorni, prima di consegnarlo alla natura.

I leoni marini invece presentano forme di attaccamento soprattutto nel rapporto genitori – figli, in particolare modo le madri con i propri piccoli.

Le madri piangono per esprimere la propria disperazione, soprattutto nel caso in cui i propri cuccioli vengano uccisi dai predatori: il pianto rituale può continuare per giorni, vagando nelle profondità marine senza una meta.

Un pianto molto simile a quello che l’uomo presenta nell’estrema circostanza di un lutto e dell’agonia che comporta.

Ebbene sì, abbiamo molto, tanto da imparare dal mondo animale, anche per quanto concerne la Morte.

Di Beatrice Roncato

Tanatologa Culturale, Tanatoesteta e Cerimoniere Funebre

Pinterest
Pinterest
fb-share-icon
LinkedIn
LinkedIn
Share
Instagram