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Tanatologica(mente)

L’ex manicomio di Aguscello

Vicino a Ferrara esiste una struttura ormai abbandonata, meta degli amanti del paranormale e dei ghost hunters, il manicomio di Aguscello.

Non molto distante da Ferrara esiste il cadavere mai sepolto dell’ex manicomio di Aguscello, meta degli amanti dell’urbex, altresì dei ghost hunters e di coloro comunque incuriositi dalle storie di entità sconosciute.

Costruita per volere della Croce Rossa Italiana, la struttura divenne nel 1940 un vero e proprio sanatorio infantile per ragazzi sotto i 13 anni di età, gestito dal alcune suore.

L’interno ad oggi mostra ancora le cicatrici di un tempo lontano ridotto in maceria e ricordi che non vogliono saperne di essere sepolti: giochi, mobili lettini, sedie a rotelle ma anche strumenti finalizzati alla pratica dell’elettroschock.

A dir la verità, nonostante la conosciuta storia dell’edificio e di ciò per quale fu adibito, non risultano esservi documenti concreti che ne avvalorino o testimonino l’effettiva esistenza.

Il visitatore oggi viene accolto da un edificio totalmente immerso nella vegetazione che ne accomoda una visione spettrale e antica: vi sono tre diverse palazzine con una piccola cappella.

Non è certamente un bel vedere per i più, nella sua fatiscenza fatta di muri a pezzi e scritte sparse ovunque, tra vetri taglienti e le orme di passaggi di poveri diavoli e tossicodipendenti. E non solo.

Si presume infatti sia stato e sia tuttora luogo di culto per satanisti, visti alcuni reperti trovati nelle stanze.

Credits: Ivipro Database Narrativo

La struttura accoglieva all’incirca 30 ragazzi con problematiche psicofisiche, probabilmente vittime di esperimenti alquanto disumani vista la visione della malattia psichiatrica in quell’epoca storica.

Tale ipotesi viene avvalorata, come poc’anzi scritto, dal ritrovamento di alcuni strumenti di tortura, quali quelli adibiti all’elettroshock e alla lobotomia, ad oggi tra i mezzi ritenuti più violenti e brutali.

La storia risulta ancora più inquietante stando ad alcune dicerie sul luogo, per le quali i bambini sarebbero addirittura lasciati a sè stessi ed abbandonati dalle monache durante il Secondo conflitto mondiale, forse dunque morti per fame e stenti.

I fantasmi che vagano per questo luogo sono molti, ed uno in particolare apparterrebbe ad un bambino molto bello in volto portato qui dai suoi stessi genitori e destinato ad una fine atroce.

Chiuso in una stanza e vittima di abusi, il piccolo decise un giorno di buttarsi giù per raggiungere il giardino sottostante, ma il suo corpicino a quanto pare non venne mai trovato.

Il suo fantasma, quindi vagherebbe per giocare e recuperare l’infanzia rubata, in particolare su una giostra (vedasi foto sopra) che, a quanto pare ogni tanto decide di girare da sola o che comunque non smetterebbe di girare una volta azionata da un vivo.

Testimoni inoltre, dicono di aver sentito grida e pianti di bambini in ogni piano della struttura.

Forse un incendio si portò via quelle anime, i cui corpi non vennero mai ritrovati.

Di Beatrice Roncato

Tanatologa Culturale, Tanatoesteta e Cerimoniere Funebre

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