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Il Cimitero Monumentale di Milano

L’Italia, dal punto di vista artistico-architettonico, offre infinite meraviglie e, tra queste, ci sono anche i Cimiteri Monumentali, veri e propri Musei a cielo aperto.

Il cimitero Monumentale di Milano è sicuramente uno dei più conosciuti e visitati: inaugurato il 2 novembre del 1866 da un progetto architettonico di Carlo Maciachini, si estende per 250.000 metri quadrati.

Si tratta di una vera e propria opera d’arte, dai tratti squisitamente bizantini, gotici e romanici. La prima salma tumulata presso il Monumentale fu quello di Gustavo Noseda, compositore e collezionista di stampe musicali, anche se dal 1° gennaio del 1867 si dette il via ufficiale alle sepolture entro l’area cimiteriale.

Questo cimitero presenta innumerevoli opere d’arte funeraria in cui si mescolano stili neoclassici, liberty e razionalistici, verso gusti più moderni, tra cui Arnaldo Pomodoro, Lucio Fontana, Fausto Melotti, il gruppo BBPR (la cui scultura dedicata alle vittime dei lager nazisti è posta subito all’ingresso cimiteriale, al di là del Famedio, con al centro riposta un’urna contenente la terra di Mauthausen).

Appena attraversata la cancellata, l’attenzione del visitatore viene colpita dal Famedio, la struttura centrale dedicata ai personaggi illustri (da “famae aedes”, il “tempio della fama”, per l’appunto).

Dallo stile neogotico, accoglie le spoglie di cittadini illustri, a partire dal 1875. Tra i più noti, Alessandro Manzoni e Carlo Cattaneo, ma anche Salvatore Quasimodo e Carlo Forlanini.

Sempre nel Famedio, sono presenti delle lastre commemorative, in pietra, dedicate a personaggi legati alla città di Milano, nonostante i resti mortali siano riposti altrove: vi troviamo l’incisione a Ugo Foscolo, Eugenio Montale, a Giorgio de Chirico,  Sandra Mondaini e Raimondo Vianello, altresì una lastra dedicata a Giuseppe Verdi.

La visita continua al di sotto del Famedio e dei sotterranei, dove troviamo altre sepolture illustri: Alda Merini, Enzo Jannacci, Cesare Maldini, Gae Aulenti, Franca Rame e Dario Fo, Guido Crepax e molti altri.

Passeggiando per il Monumentale, ci si imbatte dunque in usa serie di monumenti avvolti tra i cipressi, un’atmosfera particolare che rende la visita unica e riflessiva.

Ma non solo. Nel cimitero è possibile imbattersi anche in un carro funebre d’epoca elettrico!

Tornando nella parte delle sepolture, troviamo la famosa colonna funebre dedicata al Bernocchi, l’edicola ad Arturo Toscanini, la tomba della famiglia Erba e l’imponente tomba della famiglia Campari, rappresentante l’ultima cena in scala 1:1!

E’ possibile quindi visitare la sezione dedicata agli acatollici e la sezione ebraica, molto suggestiva.

Un punto fondamentale, dal punto di vista storico e stilistico, è quello del Crematorio presente al Cimitero Monumentale di Milano.

Fu il primo crematorio costruito in Europa, ad opera di Alberto Keller (il primo personaggio ad essere cremato proprio lì nel 1876 e tumulato al monumentale) e Fedele Sala nel 1875, anche se la cremazione venne ufficialmente ammessa a partire dal 1976. 

L’antico impianto crematorio, costituito da 4 forni crematori, oggi in disuso ma visitabile. In alto, la scritta “Pulvis es et Pulverem revertiris”, una forma di memento mori..”Polvere sei, e polvere ritornerai”.

Di Beatrice Roncato

Tanatologa Culturale, Tanatoesteta e Cerimoniere Funebre

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