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Curiosità Tanatologica(mente)

Tradizioni funebri Afro Americane

Le prassi funerarie nel mondo sono ricche di sfumature legate alle tradizioni e al folklore locale che, in qualche modo, sopravvive alla contemporaneità superando anche i confini del mondo.

Una peculiarità riscontrata nelle tradizioni Afro è l’Homegoing, che richiama cioè il ritorno dell’anima alla sua dimensione celeste, ovvero in Paradiso, secondo l’idea cristiana dove Dio coincide con il Padre in qualità di generatore della vita.

L’Homegoing ha delle prassi predefinite per quanto concerne le musiche, i colori e il coinvolgimento dei dolenti e conoscenti nella cerimonia religiosa: le canzoni gospel sono fondamentali tanto quanto gli inni della chiesa dove spesso il funerale viene celebrato.

Il canto aiuta i presenti ad un coinvolgimento profondo dove poter esternare il proprio dolore senza limiti e senza timore di essere giudicati: come abbiamo detto molte volte, il pianto è fondamentale per sfogare il proprio cordoglio ed ha effetti benefici a livello psico-fisico.

Il ritmo sincopato dei canti e delle musiche sono un vero e proprio balsamo per l’anima dolente, secondo l’ottica per cui il defunto viene celebrato con gioia e gratitudine per il suo passaggio su questa terra, celebrandone cioè la vita.

In questo modo, trascinati dalla musica e dai canti, il defunto viene accompagnato alla dimora celeste.

Solitamente il feretro viene lasciato aperto (secondo il culto del Casket sharp) per far sì che i dolenti possano salutare il defunto per l’ultima volta: i trattamenti di tanatocosmesi e imbalsamazione sono molto in voga nelle comunità afro, quindi l’esposizione del defunto sono una sorta di status simbol, soprattutto quando il lavoro di tanatoestetica risulti ottimo. E’ tra le altre cose, infatti, molto esiguo il tasso di cremazione nella comunità Nera statunitense).

Credits: ThefuneralOne Blog

Le attività durante una celebrazione funebre, poi, seguono una sorta di scaletta così, circa, strutturata:

Preludio musicale;

Elogio;

Letture dell’Antico Testamento e del Nuovo;

Preghiere e discorso solenne da parte della famiglia;

Coinvolgimento di Associazioni a cui era iscritto il Defunto;

Elogio finale.

Non può poi mancare il pasto rituale: quando avviene un lutto, solitamente l’appetito è tra i primi segnali di ciò che se ne va, tende a diminuire il senso di fame e di cura del sè.

Credits: The Guardian

Condividere il pasto è fondamentale per tornare ai ritmi quotidiani e riprendere in mano le redini dell’esistenza: alla fine della cerimonia infatti è prassi mangiare insieme così da stimolare il dialogo e i ricordi tra tutti i presenti, anche e soprattutto quando non si conoscono.

Anche durante il pasto rituale si ascolta musica, ci si abbraccia, si ride e ci si ritrova, nonostante la circostanza dolorosa.

Altra particolarità sono le t-shirt con la foto del defunto, le cosiddette magliette “RIP”, con data di nascita e di decesso, dove l’immagine è ad alta definizione e non è raro che vengano anche stampate frasi o citazioni care al defunto stesso.

Credits: National Museum of Funeral History

Di Beatrice Roncato

Tanatologa Culturale, Tanatoesteta e Cerimoniere Funebre

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