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Tanatologica(mente)

Il Codex Gigas, la Bibbia del Diavolo

In Boemia, precisamente a Podlazice, venne creato nel XIII secolo un testo che potesse rendere omaggio al monastero benedettino ospitato nel piccolo paese. Per mano di Herman Inclusus, nacque l’opera del Codex Gigas, il Libro Gigante.

Herman Inlcusu, il recluso, è il fautore del codice contenuto entro una copertina interamente di pelle con alcuni ornamenti metallici, ma sono le dimensioni a fare da padrone: per 75 chilogrammi di peso, misura 90 centimetri in lunghezza per 50 centimetri di larghezza, con uno spessore di ben 22 cm!

Credits: SuperEva

Trattasi del più grande testo medioevale esistente terminato, pare nel 1229, dopo un periodo di quasi vent’anni tra l’inizio e la conclusione della stesura, per mano di una sola persona.

Nel corso del tempo, tenendo conto anche della Guerra dei Trent’anni che lo vide protagonista come bottino di guerra da parte degli svedesi, il testo perse alcune pagine anche dopo un incendio che colse le sale del Castello della capitale svedese.

Ad aprirlo troveremmo una stesura accurata della Bibbia tradotta in latino direttamente dalla versione ebraica e greca, non comprendendo l’Apocalisse di Giovanni e gli Atti apostolici.

Tutto il volume è interamente scritto in latino e comprende altresì miniature di diversi colori, l’elenco completo dei monaci dei monasteri benedettini, un calendario con i nomi di tutti i Santi e alcune formule magiche.

Ma…a cosa si deve il nome “Bibbia del diavolo”?

E’ l’enorme illustrazione raffigurante il demonio che le da’ nome: si dice che il monaco Herman chiese aiuto proprio al diavolo per stendere e completare questo testo, offrendogli la propria anima ed isolandosi dal resto del monastero.

La pagina in questione è la 577, dove il diavolo occupa tutta un’intera pagina ed è come se le pagine antecedenti – annerite nel tempo solo in quella zona – volessero dirci che ci stiamo avvicinando ad una pagina sinistra.

Credits: Fontistoriche.org

Lucifero misura quasi 50 centimetri, colorato di verde – come l’Invidia – corna, artigli e una lingua biforcuta, non presenta una coda e per ogni mano e piede ha solo 4 dita.

Di Beatrice Roncato

Tanatologa Culturale, Tanatoesteta e Cerimoniere Funebre

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