In un grande cimitero, situato nella Gaozhuang township della Xixian New Area dello Shaanxi, alcuni archeologi cinesi hanno rinvenuto degli specchi bronzei che, dopo il restauro, sono ancora capaci di riflettere.
Il cimitero, dove è avvenuta la singolare scoperta degli specchi, si trova nella provincia dello Shaanxi, nel nord-ovest della Cina. In questo luogo esistono più di 400 tombe e sono stati ritrovate anche una collezione di ceramiche, oltre a oggetti in bronzo che risalgono alla prima dinastia Han occidentale (202 a.C. – 25 d.C.).
Gli specchi bronzei hanno diametri tra gli 8 e i 22,1 cm e sono stati collocati, temporalmente, tra il tardo periodo degli stati combattenti (475-221 a.C.) e la tarda dinastia Han occidentale.
Alcuni di essi hanno mantenuto la loro brillantezza e uno, tra loro, era ancora in grado di mostrare un riflesso.
Quando sono stati recuperati, gli specchi erano posti, per la maggior parte, vicino alla testa o comunque alla parte superiore delle salme e presentavano delle iscrizioni, contenenti le speranze dei defunti per una vita migliore.
Gli specchi all’epoca in cui erano prodotti, non erano una prerogativa esclusiva delle donne: anche gli uomini amavano vedere la propria immagine riflessa e per tale motivo, questi oggetti erano seppelliti insieme ai loro proprietari.
Sembra che, il fondatore della dinastia Han, Liu Bang (nome personale dell’Imperatore Gao, noto in Cina con il suo nome templare, Gao Zu; in origine, “Taizu”, cioè, “antenato supremo”), abbia creato, allo scopo di controllare gli aristocratici, una zona di residenza per la nobiltà a circa 4 Km di distanza dal cimitero, dove sono stati rinvenuti gli specchi bronzei.
La prossimità della zona residenziale al cimitero ha fatto pensare agli archeologi, che le antiche tombe in questo luogo fossero dei residenti delle classi più elevate della dinastia.
In copertina: particolare di un murale in una tomba cinese del tardo Han orientale (25-220 d.C.), che mostra: scene vivaci di un banchetto, danza e musica, acrobazie e lotta