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Tanatologica(mente)

Storia del carro funebre

La storia del carro funebre per come lo conosciamo oggi, è lunga e tortuosa: dai carri trainati da cavalli ai modelli contemporanei.

L’etimologia, se consideriamo il nome hearse – in inglese – prende spunto dal latino “herpex“, erpice, uno strumento agricolo simile ad un rastrello.

I primissimi modelli presentavano, sopra le bare delle strutture in metallo sormontate da alcune punte che fungevano da candelabri, per riporre dunque le candele per la processione. La forma, quindi, ricordava un erpice.

Prima che venissero utilizzati dei veri e propri mezzi per trasportare i defunti, venivano dunque usati dei carri trainati a mano o da cavalli (già, a quanto pare dal 1460).

Come ogni epoca insegna, taluni mezzi e prassi erano per lo più dedicate ai più abbienti, invero i carri trainati da cavalli, come nel caso ad esempio di Enrico VIII (al cui funerale presenziarono 3 carri funebri trainati da 8 cavalli!) mentre la popolazione era solita utilizzare feretri più semplici e modesti per cullare i propri defunti.

Dal XVII° secolo iniziamo a vedere un’evoluzione per quanto concerne i carri trainati da cavalli, con dei telai che bloccassero la bara negandole così eventuali cadute.

dal XIX° secolo vengono introdotti i rulli, così da facilitare lo scorrimento dei feretri per inserirli e poi rimuoverli dal carro e proponendo via via un design sempre più elaborato, ed in questo caso l’epoca vittoriana ci da splendidi esempi nella moda dell’epoca.

Credits: Giornalemio

In epoca vittoriana infatti siamo testimoni di carri sempre più elaborati e decorati, intarsiati e con drappeggi unici e ricercati, tanto che i più ricchi potevano addirittura permettersi decorazioni personalizzate per l’ultimo viaggio.

I primi carri funebri motorizzati invece li conosciamo nel XX° secolo, dai motori a 4 cilindri dalla velocità contenuta di 30 miglia all’ora.

I veicoli a motore permisero trasporti più veloci e più funerali nell’arco della stessa giornata, proprio perchè più celeri e funzionali.

Ad oggi esistono case automobilistiche specializzate nella costruzione di carri funebri o comunque firmate dalle più importanti case (Jaguar, Mercedes, Maserati..).

Negli ultimi anni si sta procedendo verso una linea sempre più futuristica, come i prototipi di Montreal, con carri funebri a guida autonoma!

Di Beatrice Roncato

Tanatologa Culturale, Tanatoesteta e Cerimoniere Funebre

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