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Tanatologica(mente)

Ars Moriendi

L’arte di morire, l’arte della buona morte.

L’arte di morire fa riferimento a un duo di scritti latini i quali spiegano quale sia la prassi per un buon morire secondo i precetti cristiani tardo medioevali, insomma un manuale per il buon vivere ed il buon morire.

Stilati tra il 1410 e il 1450, successivamente allo stigma della peste nera e altre vicissitudini popolari, l‘Ars moriendi divenne ed è ancora oggi un’opera massima considerata guida occidentale al morire (bene).

Dopo la peste infatti, e la decimazione della popolazione non vi erano abbastanza preti per seguire ogni singolo morente: con questo manuale si poteva seguire da sè il giusto procedimento.

Oggigiorno assistiamo ad un incremento e sempre maggiore interesse nei confronti dei Death Studies, gli studi sulla morte e sul morire dopo anni e anni di taboo legati alla morte e al morire, soprattutto di seguito al Secondo conflitto mondiale legato altresì all’ospedalizzazione della morte e quindi alla sua relegazione lontana dai luoghi quotidiani.

In passato, a partire dal XV secolo assistiamo ad una letteratura ed iconografia medievale legata ai temi della morte e sua visione, dopo le terribili conseguenze della peste nera.

L’Ars moriendi deriva da una versione più lunga, ovvero il Tractatus artis bene moriendi, del 1415 popolare in Europa occidentale in particolar modo espansa dall’Inghilterra.

Fu proprio lì che si sviluppò l’Holy Living and Holy Dying rimasta al testo originale in circa 300 versioni scritte.

Credits: Denver Catholic

Titolo generico di trattatelli sulla preparazione cristiana alla morte, che ebbero enorme diffusione nel 15° sec. e nei successivi. Per il contenuto sembrano risalire alla predicazione di domenicani, specialmente tedeschi (E. Suso, G. Nider) e di francescani.

Enciclopedia Treccani

Stando alla versione originale, vi sono 6 capitoli principali:

  1. Insegnamenti al non temere la morte;
  2. descrizione delle 5 tentazioni -mancanza di fede, orgoglio, avidità, impazienza e disperazione – che affannano il moribondo;
  3. Elenco delle 7 domande da fare a colui sul letto di morte;
  4. Consiglio nel seguire i precetti e la vita di Gesù;
  5. Decalogo dei comportamenti giusti da tenere, per la famiglia, sul letto di morte del congiunto;
  6. Le preghiere da seguire per giungere ad una buona morte.

Nella versione più breve postuma, l’Ars moriendi viene interpretata attraverso una serie di stampe xilografiche: 10 stampe legate alle 5 tentazioni del demonio illustrate in coppia, per ogni tentazione una soluzione per evitare di cedervi.

Un’undicesima stampa invece raffigura il morente vincitore – si spera – alle tentazioni del diavolo, vicino al paradiso e la conseguente fuga di diavoli verso il proprio inferno.

Di Beatrice Roncato

Tanatologa Culturale, Tanatoesteta e Cerimoniere Funebre

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