“Morte e Vita” è un dipinto di Gustav Klimt e fu definito dall’autore stesso come il suo lavoro figurativo più importante, con questa opera, vinse anche un premio, a Roma, in occasione dell’International Art Exhibition del 1911.
Gustav Klimt (1862-1918) iniziò a dipingere “Morte e vita” nel 1908 e lo terminò nel 1915.
L’opera è grandiosa: misura ben 178 × 198 cm. Le notevoli dimensioni del quadro fanno pensare che il pittore volesse inglobare lo spettatore nel suo stesso dipinto.
Klimt fu un elemento di spicco della secessione viennese. Le secessioni, come suggerisce il nome stesso, sono momenti di rottura con le strutture artistiche ufficiali che si manifestarono nel panorama variegato dell’arte europea, a partire dalla seconda metà dell’Ottocento, e hanno anticipato le avanguardie del Novecento.
La prima Secessione si verificò a Monaco nel 1892, a Berlino nel 1898. Quella viennese, che ebbe un forte influsso a livello europeo, è considerata la più tipica e fu fondata da Klimt e da Joseph M. Olbrich (1867-1908; architetto, grafico e designer) nel 1897.
Il quadro “Morte e Vita” è una delle opere più intense e coinvolgenti del pittore austriaco ed è concepita su una netta contrapposizione tra il lato destro e quello sinistro.
Sulla destra del dipinto, Klimt ha collocato, un groviglio di esseri umani che rappresentano la vita, mentre sulla sinistra è raffigurata la morte.
In “Morte e vita”, Klimt ha voluto rappresentare il ciclo della vita che include anche la morte.
Il quadro è una sorta di memento mori: l’artista ricorda allo spettatore che la morte esiste e può colpire chiunque e in qualunque momento dell’esistenza.
Le figure sul lato destro, che rappresentano la vita, sono esseri umani addormentati, di ogni genere e generazione: c’è una madre con il suo bambino; una donna anziana; una coppia colta in un abbraccio.
Inoltre, questo lato del dipinto è caratterizzato da colori vivaci e dai toni caldi, e da una sorta di dinamismo con cui sono rappresentate le figure che, osservando il contesto e i loro atteggiamenti, simboleggiano: l’amore, l’amicizia, la maternità.
Le figure che appartengono alla vita sono nude o avvolte, a tratti, da tessuti composti da tasselli colorati. Tutti i personaggi di questo lato del quadro sono rilassati, quasi racchiusi in una forma circolare, sembrano ignorare la presenza della morte o ne vogliono negare l’evidenza.
Ogni persona è raffigurata in una posizione diversa; i corpi sono in gran parte ripiegati su se stessi e hanno gli occhi chiusi. Sembrano volersi abbracciare tra loro in una sorta di travolgente desiderio di protezione reciproca.
La morte, sotto forma di scheletro, si trova sul lato sinistro del dipinto “Morte e vita”. Essa indossa un lungo manto che le ricopre tutto il corpo ed è decorato con croci e cerchi.
I colori su questo lato sono scuri e dai toni freddi. La forma della morte è allungata e magra, si trova in posizione isolata e appare così, grandiosa e unica.
Il colore che contraddistingue la figura della morte è il blu, colore della notte e delle tenebre, come a indicare la sua capacità di fondersi con l’oscurità. La sua postura, inoltre, sembra suggerire l’idea che sia in procinto di colpire uno dei soggetti posti sul lato destro del quadro.
Nel dipinto “Morte e Vita”, Klimt ha inteso raffigurare la necessaria coesistenza della felicità e della gioia insieme con il dolore e la morte.
Nelle sue opere, il pittore austriaco ha spesso affrontato il tema della circolarità di vita e morte. In questo quadro, le due situazioni coesistono ma occupano zone ben definite dello spazio pittorico, indicando allo spettatore il fatto che non appartengono l’una all’altra, pur essendo le due facce della stessa medaglia.
In copertina: particolare del dipinto “Morte e vita” di Gustav Klimt, olio su tela, conservato al Leopold Museum di Vienna
