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Tanatologica(mente)

La festa dei Serpari

Viaggio alla scoperta della festa di Cocullo, dove profano e sacro si incontrano in una danza squamata.

Forse non tutti sanno che, in un piccolo paese dell’Abruzzo è, come da tradizione ormai dagli anni ’60 ufficialmente, celebrata una festa molto particolare: ogni 1° maggio si festeggia la festa patronale di Villalago – San Domenico – dove i protagonisti indiscussi sono i serpenti.


La prima fase di questa festività infatti si celebra andando alla ricerca e cattura di serpenti – che non siano assolutamente nocivi -, pratica destinata ai “Serpari”, uomini esperti in tale prassi.


Una volta raccolte le bestiole, tra cui biacchi, bisce, saettoni o cervoni, vengono riposte entro cassette di legno, per una ventina di giorni. nutriti e seguiti per portarle alla processione di Maggio.

Credits: Il Corriere della Sera


Tale tradizione vede memoria dai riti pagani dei Marsi, ma in età contemporanea l’attenzione è tutta rivolta a San Domenico, protettore del mal di denti, dai morsi di rettili e dalla rabbia.

San Domenico, a Cocullo, lasciò un proprio dente ed un ferro appartenuto alla sua mula, ora entrambe divenuti reliquie.


La mattina del 1° maggio i fedeli tirano con i propri denti una catenella, poi in fila si organizzano per raccogliere la terra presente dietro la nicchia del santo.

Compito di San Domenico fu ed è ancora oggi la protezione dal morso delle serpi e di altri animali “pericolosi” per l’uomo.

Ciaralli” – incantatori di serpenti – e Serpari sono due figure importantissime in questo culto: sin dall’antichità erano figure rispettate dai paesani per la loro abilità nel liberare i luoghi infestati dai serpenti, a cui si dava in cambio dei viveri come segno di ringraziamento.

Di Beatrice Roncato

Tanatologa Culturale, Tanatoesteta e Cerimoniere Funebre

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