Quello di Redipuglia è il Sacrario Militare più imponente ed esteso: vi dimorano le Salme di 100.187 Caduti, di cui 60.330 ignoti e 39.857 noti.
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sacro Tanatologica(mente)

Redipuglia: Cimitero degli Invitti

Quello di Redipuglia è il Sacrario Militare più imponente ed esteso: vi dimorano le Salme di 100.187 Caduti, di cui 60.330 ignoti e 39.857 noti.

Eretto nel 1938 secondo l’idea dell’Architetto Giovanni Greppi, questo Sacrario è costruito interamente in marmo chiaro ed è adagiato sul versante occidentale del Monte Sei Busi, e si trova a Redipuglia, nella provincia di Gorizia.

Accanto a Greppi, lo scultore Giannino Castiglioni fu chiamato per la sistemazione delle salme nell’adiacente Cimitero posto sul Colle Sant’Elia che ripercorre un sentiero che sembra accompagnare i Caduti verso il cielo, secondo uno schema ordinato e logico.

Credits: Pro Loco Fogliano Redipuglia

Il visitatore, richiamato al rispetto più totale durante il passaggio in questo luogo solenne, viene accolto da una enorme scalinata al cui capo si trova la tomba del Duca d’Aosta, Comandante della Terza Armata, al cui fianco vi sono i suoi Generali, Antonio Chinotto, Giuseppe Paolini, Giovanni Prelli, Fulvio Riccieri e Tommaso Monti.

Eretto dunque in periodo fascista, a partire dal 1935 ed inaugurato ufficialmente il 18 settembre 1938, è la culla delle salme di oltre 100 mila Caduti italiani della Prima Guerra Mondiale: ogni anno, il 4 novembre il Presidente del Senato si reca in questo luogo per le celebrazioni della Giornata dell’Unità Nazionale e delle Forze Armate.

Il giorno dell’inaugurazione vi presenziarono non solo Benito Mussolini ma ben oltre 50.000 veterani della Grande Guerra.

Sulla cima della scalinata troviamo una cappella dalla pianta rettangolare, al cui ingresso sono poste tre grandi croci: al suo interno sono ospitate una statua dell’Assunta e, nelle sale laterali, alcuni oggetti appartenuti ai Soldati sia italiani che asutro-ungarici.

Solo a partire dal 2013 la cappella è stata adibita a Chiesa dedicata a Maria Santissima Regina della Pace (Regina Pacis), in qualità di simbolo di tutte le madri con i propri figli in guerra.

Credits. La vita del popolo

L’estesa scalinata del sacrario è posta davanti alla Collina di Sant’Elia, laddove era presente l’antico cimitero dei Soldati ideato nel 1919 ed inaugurato nel 1923.

Inizialmente il Colle ospitava circa 30 mila salme e, nel 1938 venne trasformato in quello che ancora oggi viene conosciuto come Parco della Rimembranza.

Credits: Caduti Vigevano

A vederlo dall’alto, questo cimitero dava l’impressione di una sorta di Purgatorio Dantesco, poichè la struttura era ripartita in sette gironi concentrici che giungevano, poi, alla cima dove era posto un obelisco – oggi sostituito da una colonna romana proveniente da Aquileia – .

La particolarità stava nel presentare le inumazioni in modo unico e commovente: non croci bensì reperti bellici ritrovati in zona accompagnati da epigrafi e frasi dalla vena struggente e poetica.

Va da sè che con il tempo i materiali iniziarono a deperire e molte furono le azioni di restauro concluse però con l’inizio della costruzione dell’adiacente Sacrario di Redipuglia: le salme vennero lì traslate e del Cimitero degli Invitti non rimane che qualche foto sbiadita.

Nel corso degli anni, al suo posto è stato ricreato il Parco della Rimembranza con la riproduzione dei cimeli ed epigrafi presenti in passato: su pietra carsica, accompagnati dai cipressi, i cippi in pietra presentano il Fante, la ghirba, la pipa, il filo spinato.

Di Beatrice Roncato

Tanatologa Culturale, Tanatoesteta e Cerimoniere Funebre

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