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Tanatologica(mente)

La tavola Ouija

Ormai molto famosa poichè utilizzata in diversi film horror, la tavola Ouija è un mezzo utilizzato per comunicare con gli spiriti.

Questa tavola nacque dall’idea di due amanti dell’occulto, Charles Kennard e Elijah Jefferson Bond, tra il XIX ed il XX secolo.

Il nome si presume derivasse, inizialmente ad un termine egizio, di seguito ad un viaggio in Egitto il cui significato sarebbe stato quello di “buona fortuna“.

Altri invece ne hanno attribuito il significato secondo l’unione dei termini “oui” e “ja”, rispettivamente in francese e tedesco la cui traduzione è per entrambe ““.

Ovvero, la parola usata nelle risposte alle domande fatte dai giocatori.

Questo oggetto alquanto curioso, capace di terrorizzare i più anche solo nominandolo venne messo in commercio il 28 maggio 1890, trattandosi di una semplice tavola con le lettere alfabetiche rimessa in produzione nel 1901 con il nome ufficiale di Ouija.

La tavola, in legno ma – nella sua versione più moderna – anche in plasticato, contiene non solo lettere dell’alfabeto bensì anche i numeri dallo 0 al 9, più le parole no, si, ciao, e addio sui cui va a posizionarsi la Planchette, la quale si muoverà secondo il volere del mondo invisibile.

Il suo scopo, va da sè è quello di comunicare con gli spiriti, dunque utilizzata nelle sedute dedicate dove vengono poste delle domande agli stessi al fine di ottenere delle risposte per mezzo di un medium.

La Planchette si muoverebbe sulla tavola creando parole di senso compiuto, attraverso la pressione degli indici dei presenti in base a dove gli spiriti vogliono che essa si sposti.

Credits: Alamy – prototipo di Planchette –

Certamente, sorge spontanea la domanda..”ma allora sono le persone a muoverla con le dita?”, però vi sarebbero delle spiegazioni scientifiche che spiegano un effetto ideomotorio, invero un movimento del tutto inconscio mosso dalla psiche umana.

Di Beatrice Roncato

Tanatologa Culturale, Tanatoesteta e Cerimoniere Funebre

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