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Tanatologica(mente)

Fata Morgana

Colei che fu strega, dea e amante del demonio e figura di spicco nel Medioevo.

Nel Medioevo il suo nome era tra i più celebri, pari a lei forse il solo Mago Merlino – dello stesso periodo storico – e legato ad una visione di una donna forte e dal profondo tratto carismatico molto conosciuta nella tradizione tedesca, francese inglese ma anche italiana.

Fata Morgana dunque è famosa proprio grazie alle saghe legate a Re Artù e ai Cavalieri della Tavola Rotonda, essendo lei, peraltro, sorellastra del Re di Camelot (figli invero della stessa madre, Igraine).

La sua immagine è legata a quella talvolta di strega, talvolta a quella di una donna molto, molto saggia.

Nella saga e dunque in tutti i racconto legati a Re Artù, Morgana risulta innamorata sino all’ossessione di Lancillotto, il cavaliere più fedele di tutti innamorato però di Ginevra.

Credits: paese italia press

Proprio apprendendo sempre più arti magiche e saperi cercò, invano di ottenere l’amore di Lancillotto.

Saperi magici che sfrutta altresì per compiere trasformazioni antropomorfe e in animali quali lupi e corvi o in qualsivoglia altra specie, purché di colore nero.

Curiosa è inoltre l’associazione del suo nome ad un’illusione ottica chiamata proprio Fata Morgana: la visione di castelli e torri nell’aria o sulle superfici d’acqua dovuta alla rifrazione di oggetti lontani, soprattutto nela zona di Messina e di Reggio Calabria.

Di Beatrice Roncato

Tanatologa Culturale, Tanatoesteta e Cerimoniere Funebre

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