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Tanatologica(mente)

Gestione della morte ad Hong Kong

Con una popolazione di 7,413 milioni di abitanti, Hong Kong sta facendo i conti con un problema piuttosto importante, quello delle sepolture.

Hong Kong, territorio autonomo del Sudest della Cina, è tra i più importanti poli finanziari al mondo, ebbro di grattacieli e patrono della società dei consumi.

Non solo: risulta essere tra le città più popolate al mondo, in spazi sempre più ridotti ed incapaci di ospitare tanti vivi quanti i morti futuri. Osservazione di non poco conto.

La popolazione, sempre più in crescita, porta con sè la naturale dinamica di sempre maggiori problemi inerenti alla sepoltura di coloro che moriranno: essa invecchia velocemente, tra le altre cose e da anni si è creata la problematica in merito alle liste di attesa per la sepoltura, con un periodo anche di 6 anni!

Fin qualche decennio fa, la cremazione non era una pratica diffusa in Cina ma, viste le moderne necessità, anche il comparto funerario ha dovuto modificare le proprie modalità.

Possono volerci per l’appunto periodi lunghissimi di tempo prima di ottenere una piccola cella per il proprio caro entro i colombari dedicati ai resti mortali, quindi la cremazione risulta – ad oggi -aver raggiunto circa il 90% delle sepolture totali.

Coloro che avessero invece intenzione di seguire la vecchia maniera dell’inumazione, sono pregati di farlo nella Cina continentale.

Credits: Il Post

Dunque, viste le necessità ed una situazione ormai al collasso, lo stesso governo sta ideando nuove forme di sepolture incentivando le persone a trovare modi alternativi per onorare i propri defunti.

Un esempio, è il cimitero virtuale ideato da due imprenditori – padre e figlio – che garantiscono ai dolenti di poter dignitosamente visitare, seppur da lontano e in modalità cibernetica, i propri cari estinti: qualsiasi ora, in qualsiasi giorno, si può “visitare” il nonno, la zia o il padre senza spostarsi dalla propria dimora.

Un enorme grattacielo con ospiti 22.792 loculi, lo Yeh Lam Kwok Group Building fa sì che i defunti abbiano una tomba digitale, portando a diversi benefici: meno spese di trasporto per andare a trovarlo al camposanto, meno inquinamento quindi anche dovuto alla minore accensione ed uso di incensi e fumigazioni, prassi immancabile nelal devozione al defunto.

Di Beatrice Roncato

Tanatologa Culturale, Tanatoesteta e Cerimoniere Funebre

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