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Tanatologica(mente)

Han’nya

La storia della maschera giapponese che nasconde un Demonio geloso di genere femminile.

Han’nya è una tipologia di maschera di origini giapponesi, molto apprezzata e presente nel mondo teatrale e, sebbene strano a dirsi, rappresenta un demone femminile molto geloso.

A ben guardarla incute terrore: occhi enormi ed una risata sardonica, capelli neri come la pece e due enormi corna affilate che vanno a rappresentare proprio il volto di una dama tanto gelosa da mutarsi in demone.

Credits: Column

La maschera è divenuta famosa grazie alla leggenda di Genji Monogatari, dell’autore Murasaki Shikibu.

Il mito racconta come una giovane donna, Hannya ritorni sotto forma di fantasma per soddisfare la propria sete di vendetta di seguito alla propria morte.

Ebbene si, Hannya è uno yōkai, appartenente ad una stirpe di demoni onorati al Festival giapponese di Tokyo Setsubun.

A cosa fu dovuta questa gelosia ossessiva?

Innanzitutto essa incarna due sentimenti profondi, primordiali tipici della natura umana: rabbia e gelosia.

Ma Hannya non è sempre stata così: si narra infatti fosse una ragazza dolce, normalissimi, e molto bella da guardare, un’anima pura (tanto che il suo nome, in sanscrito significa “saggezza“).

Credits: Pinterest

Divenne però un demone di seguito ad una delusione d’amore nei confronti di un uomo, tanto che la fece divenire un mostro rabbioso e vendicativo.

Sempre secondo la leggenda, Hannya è solita vendicarsi punendo principalmente gli uomini, a causa del loro amore non corrisposto o per essere stata ridicolizzata dagli stessi, e ne troviamo tre tipologie:

Hannya Namanari: il suo aspetto in realtà è ancora molto umano ed un potere debole. Utilizza per i suoi scopi la magia nera ma possiede ancora una sfumatura di umanità;

Hannya Chunari: più potente della precedente, ha una fisionomia più simile ad un demonio, poichè con corna più lunghe e dal sorriso dai denti affilati. Non è ancora lo stadio però più malvagio.

Hannya Honnari: il livello di malvagità assoluta di questo demone. Anche il corpo si trasforma e non solo il volto, poichè prende la forma di un serpente con una lunga lingua biforcuta dalla cui bocca viene sputato fuoco. E’ dunque la fase irreversibile dove non è più possibile pregare o sperare che Hannya torni alla sua fase umana. Tanta è la gelosia che il corpo si è cristallizzato in quello di un demonio.

Di Beatrice Roncato

Tanatologa Culturale, Tanatoesteta e Cerimoniere Funebre

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