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Tanatologica(mente)

La sveglia della strega

A pochi passi dall’Accademia, a Venezia, se il caso volesse farvi sviare per Calle della Toletta, trovereste…una sveglia, sì. Appesa al muro.

E Venezia che non finisce mai di stupire, offre – ancora una volta – una curiosità ben poco nota ma alquanto deliziosa.

Sestiere Dorsoduro, poco distante dall’Accademia: cammina e cammina ed ecco lì Calle della Toletta.

Alza gli occhi al cielo.

La vedi? Si si, è proprio una sveglia, appesa al muro di un’abitazione color ocra, non accessibile all’altezza umana poichè sita vicina al tetto.

Non è una sveglia qualsiasi, bensì è LA sveglia della Strega, e questo nome lo si deve forse ad un passato antico ed oscuro di quel luogo.

Sembra infatti vi abitasse una strega e che quella sveglia segnalasse proprio l’orario in cui avvenivano bizzarri rituali e le fatture a cura della stessa.

In tutta sincerità, la strega a quanto pare non era solita disturbare alcuno ma, un barbiere che in quei dintorni lavorava, decise un giorno per dispetto di porre appesa una sveglia propria togliendo quella della strega.

Ovviamente quella che il turista vede oggi non è quella originaria, bensì un pezzo – il terzo – cambiato negli anni a causa delle intemperie e del Tempo tiranno.

Dopo la scomparsa della fattucchiera sembra siano iniziati avvenimenti a dir poco spaventosi e fenomeno paranormali, tanto che l’abitazione è rimasta senza padrone per lungo tempo.

Ed è qui la stranezza.

Nel momento in cui, a causa di lavori di manutenzione la sveglia venne rimossa dal suo habitat, iniziarono nuovamente strani accadimenti ed incidenti, apparizioni e sparizioni degne di un fil horror.

Fu così che venne deciso di lasciarla dove tutt’ora è, protetta da un involucro di plastica trasparente.

Credits: Strabiliante Veneto

Quella sveglia insomma, placava la strega. Non si sa come, ma ne calmava lo spirito irrequieto e la possibilità che potesse applicare ferocemente i suoi riti.

Il cambio della sveglia, dunque, forse serve anche a questo: a rinnovare la placidità della fattucchiera affinché non si agiti più e, al contempo, protegge la dimora seguendo qualche strano equilibrio e sortilegio a noi sconosciuto.

Di Beatrice Roncato

Tanatologa Culturale, Tanatoesteta e Cerimoniere Funebre

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