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Tanatologica(mente)

La strega Enriqueta

Lei, la “Vampira di Barcellona” accusata di aver rapito ed assassinato dei bambini per creare miracolose pozioni.

La scomparsa, agli inizi del 1900 di diversi bambini piccoli nella città di Barcellona iniziò ad insospettire la popolazione, soprattutto quando nel 1912, dopo l’ennesima scomparsa la polizia avvia delle indagini.

La bambina è Teresita Congsot, e scomparve improvvisamente il 10 febbraio 1912.

La stranezza avvenne allorquando, passando davanti ad una casa, una signora si accorse di una bambina che guardava fuori dalla finestra..una bambina che però assomigliava decisamente molto a Teresita.

La casa, si scoprì essere quella di Enriqueta Martì.

Enriqueta, nata a Llobregat – vicina a Barcellona – nel 1868 fu sfortunata sin dalla nascita, poichè cresciuta in una famiglia in cui il padre era dedito all’alcol e la madre, succube dell’uomo, cercava di portare avanti la famiglia lavorando come donna delle pulizie.

A 16 anni decise di allontanarsi da casa per trovare un lavoro, ma iniziò a prostituirsi nella città di Santa Madrona, vicino all’area portuale.

Nonostante un matrimonio, a soli vent’anni con un artista che la poteva mantenere dignitosamente, ritornò al suo mestiere di strada, portando il consorte al divorzio.

E da qui in poi iniziarono fatti bizzarri e spaventosi.

Il 10 febbraio del 1912 scompare una bambina, la piccola Teresita poc’anzi citata, a causa di un momento di distrazione della madre che non si accorge subito della scomparsa.

Teresita, di soli 5 anni fu solo la punta dell’iceberg delle sparizioni di bambini di cui si perse ogni traccia a Barcellona.

Sportasi alla finestra della casa di via Carrer de Ponent, venne notata da una passante che ne riconobbe subito la somiglianza con quella piccola scomparsa in città: il civico era proprio quello di Enriqueta.

Credits: Trenaminuti

Una volta avvisata la polizia, si inizia ad indagare su Enriqueta, la cui fama nel tempo – oltre a quella di meretrice – era legata a quella di fattucchiera capace di guarire mali attraverso le proprie pozioni e magie.

Diventata molto ricca nel corso del tempo, e possidente di diversi immobili in città, fu al centro delle indagini legate alle sparizioni, comprese perquisizioni da parte della polizia.

Durante una di queste, vengono rinvenute 2 bambine piccole la cui identità è ignota, ma Enriqueta afferma siano Angelita, sua figlia, ed un’altra – dalla testa rasata – trovata per strada abbandonata.

Quella bambina è Teresita.

Posta ad interrogatori infiniti, alla fine ammise la verità, così come le bambine raccontarono della presenza di un terzo bambino, Pepito, presumibilmente assassinato e il cui corpo non venne più ritrovato.

A quanto pare le indagini portarono al ritrovamento di ossa, capelli e sangue di bambini utilizzati per le sue pozioni magiche, e i cui nomi vennero ritrovati in un taccuino e anche i nomi di coloro i quali andavano a rifornirsi da lei per le ricette.

L’epilogo, si può immaginare, fu il processo e la condanna a morte di Enriqueta, che decise di togliersi la vita in cella prima del procedimento della condanna.

Di Beatrice Roncato

Tanatologa Culturale, Tanatoesteta e Cerimoniere Funebre

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