Lord Byron, famoso poeta inglese, ha scritto molti capolavori, tra questi ricordiamo un commovente epitaffio scritto in onore del suo cane.
George Gordon Noel Byron (Londra, 22 gennaio 1788 – Missolungi, 19 aprile 1824), sesto barone di Byron, più conosciuto come Lord Byron, fu un poeta e politico britannico.
Ritenuto da molti uno dei massimi poeti britannici, fu un uomo di spicco nella cultura del Regno Unito, nel periodo del secondo Romanticismo, di cui è stato un eminente rappresentante, insieme a John Keats e Percy Bysshe Shelley.
Scrisse molti capolavori e al contempo ebbe molte avventure. La sua vita fu piuttosto movimentata, vivacizzata da varie relazioni amorose. Byron incarnò appieno gli ideali del dandy e con il suo comportamento, spesso diede scandalo in società. Una delle sue compagne lo definì “pazzo, cattivo e pericoloso da frequentare”.
Byron aveva una personalità volubile e fu un uomo estremamente ambivalente, tale atteggiamento si rileva anche nelle sue opere. Lui stesso si definì: “Sono così mutevole […] Sono un così strano miscuglio di bene e male, che sarebbe alquanto complesso descrivermi”.
I rapporti del poeta con i suoi simili non furono facili, in compenso fu un grande amante degli animali. In momenti diversi della sua vita, visse con: un’aquila, un bassotto, un coccodrillo, ecc.
L’animale che però gli rapì il cuore, tanto da dedicargli un epitaffio, fu un terranova, Boatswain (Nostromo).
I due erano compagni inseparabile e Byron si occupò personalmente del suo cane quando prese la rabbia, non preoccupandosi neppure che potesse morderlo.
L’epitaffio dedicato al suo cane divenne famoso e mostra tutto l’affetto che Byron nutriva per il suo compagno a quattro zampe.
Epitaffio per un cane
In questo luogo
giacciono i resti di una creatura
che possedette la bellezza
ma non la vanità
la forza ma non l’arroganza
il coraggio ma non la ferocia
E tutte le virtù dell’uomo
senza i suoi vizi.
Quest’elogio, che non sarebbe che vuota lusinga
sulle ceneri di un uomo,
è un omaggio affatto doveroso alla Memoria di
“Boatswain”, un cane che nacque in Terranova
nel maggio del 1803
e morì a Newstead Abbey
il 18 novembre 1808
Quando un fiero figlio dell’uomo
al seno della terra fa ritorno,
sconosciuto alla gloria, ma sorretto
da nobili natali,
lo scultore si prodiga a mostrare
il simulacro vuoto del dolore,
e urne istoriate ci rammentano
l’uomo che giace lì sepolto;
e quando ogni cosa si è compiuta
sul sepolcro noi potremo leggere
non chi fu quell’uomo,
ma chi doveva essere.
Ma il misero cane, l’amico più caro in vita,
che per primo saluta e
e che difende ultimo,
il cui bel cuore appartiene al suo padrone,
che lotta, respira,
vive e fatica per lui solo,
cade senza onori;
e solo col silenzio
è premiato il suo valore;
e l’anima che fu sua su questa terra
gli vien negata in cielo;
mentre l’uomo, insetto vano! ,
spera il perdono, e per sé solo
pretende un paradiso intero.
O uomo! Flebile inquilino della terra per un’ora,
abietto in servitù, corrotto dal potere,
ti fugge con disgusto chi ti conosce bene,
o vile massa di polvere animata!
L’amore in te è lussuria, l’amicizia truffa,
la parola inganno, il sorriso menzogna!
Vile per natura, nobile sol di nome,
ogni animale ti mette alla vergogna.
O tu, che per caso guardi quest’umile sepolcro,
passa e va’: non è in onore
di creatura degna del tuo pianto.
Esso fu innalzato per segnare
il luogo ove tutto quel che di un amico resta
riposa in pace;
un sol ne conobbi: e qui si giace.
Newstead Abbey, 30 novembre 1808
Il cane di Byron giace a Newstead Abbey, in Inghilterra. La sua tomba è indicata da una lapide, su di essa è inciso l’epitaffio.
In copertina: Lord Byron come fu dipinto nel 1813 da Thomas Phillips