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Curiosità Tanatologica(mente)

Strandagaldur, il Museo della magia nera

In una terra ricca di tradizioni e misteri, quale l’Islanda, troviamo il Museo della Stregoneria, Strandagaldur.

In una piccola città dell’isola, dalla parte della costa occidentale, Holmavik ci si può imbattere nel Museo di Magia e Stregoneria islandese, il quale propone ai visitatori una visita della stessa isola con occhi diversi.

Per incentivarne il turismo infatti, la scelta di avviare questo museo a partire dal 2000 si è dimostrata più che mai azzeccata: i turisti infatti sembrano molto incuriositi dalla storia che l’Islanda ha nel suo rapporto con la magia e la stregoneria, soprattutto nel XVII secolo.

A differenza di altre culture, in quella islandese sappiamo che la maggior parte di coloro che praticavano magia erano uomini, secondo infatti numerose testimonianze racchiuse in testi dedicati e custoditi presso la Biblioteca Nazionale.

La Stregoneria, in questo luogo, assunse un ruolo fondamentale soprattutto per la popolazione meno abbiente: clima disagevole, catastrofi naturali e differenze economiche non indifferenti potevano essere sopportati nel quotidiano attraverso la credenza in talune pratiche per trovare un barlume di speranza alla realtà e al quotidiano vivere.

Credits: Pinterest Ingresso del Museo

Immaginabile la reazione da parte della sfumatura, piuttosto importante, del Cristianesimo su un’isola imperniata sul paganesimo a partire dall‘anno 1000: la fusione tra le due parti creò nuove ritualità, credenze che proseguirono però per lo più nella sfera privata e nelle mura domestiche.

Nel Museo Strandagaldur possiamo dunque trovare alcune testimonianze curiose in merito alle pratiche magiche, ma non solo: numerose sono anche le testimonianze legate all’inquisizione e alla caccia alle streghe.

I gingilli esposti nelle teche sono ovviamente riproduzioni ma dal forte impatto visivo: troviamo i tilberi, rettili con due teste (una a capo e una in coda) utilizzati per rubare il latte di capra dai vicini, o i nabròk, pantaloni in pelle..umana il cui scopo era, per chi li indossasse, accrescere le proprie ricchezze, nonostante non fossero poi così piacevoli da vedere (nè da indossare).

Credits: Faena – Riproduzione di un Tilbero

Non ci si lasci però ingannare dalla superficialità, anzi! Ogni oggetto infatti non è un’invenzione germogliata dal nulla: è stato preso infatti spunto da testi antichi di stregoneria, quindi vi si ritrova una vena di verità.

Insomma, una tappa fondamentale per gli appassionati di arte macabra e altre cose weird!

Di Beatrice Roncato

Tanatologa Culturale, Tanatoesteta e Cerimoniere Funebre

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