In Yucatan, in Messico, a settembre del 2020 è stato inaugurato un camposanto molto particolare, dove le lapidi baciano i fondali marini.
La concezione di sepoltura, morte e morire sta attraversando un periodo storico, culturale e sociale senza precedenti, nel quale riscopriamo l’esigenza di ritrovare una sacralità al corpo e alla concezione che di esso abbiamo.
Abbiamo scoperto le sepolture ecologiche, in armonia con la natura e il corpo stesso, capaci di farci tornare ad un rapporto con il mondo fuori dalle tradizionali visioni di sepoltura: ecocompostaggio, idrolisi alcalina, tute di funghi..
Ma questa forma “acquatica”, in Messico, è stata di recente realizzata al fine di ricordare coloro che, durante la pandemia, hanno perduto la vita e non hanno potuto ricevere un degno commiato, attraverso 33 abitacoli in calcestruzzo che sono tuttora in fase di costruzione.
Non è certo la prima al mondo, l’idea infatti fu già realizzata in Florida, con il cimitero subacqueo Neptune, che riporta in realtà la conformazione di un cimitero di quelli che siamo soliti vedere anche in città, con viali, statue e tombe.
La particolare ubicazione, in una zona cioè dove le correnti sono placide, ne permetterà le visite anche per coloro che sono meno avvezzi alla pratica subacquea. In questo modo potranno andare a trovare i propri cari ogni qualvolta lo vorranno.
Da dove è nata questa idea? nel 2020, in concomitanza con la rassegna annuale di “Mundo Unido por la vida“, si è deciso di proporre un progetto che potesse in qualche modo essere perpetuo e commemorativo per coloro che se ne sono andati in un momento storico tanto delicato quale quello che ci ha coinvolti – a livello mondiale – con il Covid19.
Non solo però commemorazione: le pietre utilizzate per creare questo complesso, molto simili a delle anfore, riportano una superficie di tipo poroso, in armonia con la fauna sottomarina: in tal modo, vi è maggiore possibilità che il corallo possa nascervi e permanervi.
E’ quindi in previsione uno stravolgimento in merito a ciò che è la visione più normale ed accettata delle sepolture per come le conosciamo: sarà difatti possibile riporre entro tali anfore i resti delle cremazioni per chi lo vorrà, ma non prima di essere trasformati in perle.