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arte Cultura Eretico dell'invisibile letteratura poesia riflessioni

“Oltre l’Infinito”

Il testo è poetico e malinconico, evocando l’idea di un confine tra ciò che vediamo e ciò che immaginiamo, tra realtà e sentimento. L’orizzonte diventa metafora della fine di un amore, ma anche della possibilità di un “oltre” che risiede nella mente e nei desideri.

Vedo l’orizzonte marcato da un linea sottile, una linea che unisce terra e cielo… cielo e mare, una linea insormontabile dalla nostra cognizione visiva, una linea dove tutto sembra finire… come il nostro amore.

Eppure, se ci fermiamo ad ascoltare il vento che sfiora la linea del mondo, sentiremo il richiamo di ciò che è ancora possibile. Forse il nostro amore non è finito, forse si è solo spostato oltre l’orizzonte, dove il cuore ancora osa sognare.

La mente può andare oltre i confini di una realtà visiva. Quello che c’è oltre è ciò che noi desideriamo, ciò in cui crediamo… ciò in cui ci perderemo.

Oltre l’Infinito – N. Colonna 2024©

Di l'Eretico dell'Invisibile

Un autore versatile di romanzi, saggi e testi di spiritualità. È un pensatore e un provocatore noto per la sua onestà brutale e il suo inconfondibile tono ironico.
Stanco del conformismo e delle promesse vuote della spiritualità New Age, l’Eretico ha fatto della sua missione quella di offrire una terapia d'urto a chi è pronto per la Consapevolezza Reale, delineandosi come una mente curiosa, libera da dogmi e imposizioni, che non si accontenta delle spiegazioni preconfezionate propinate da religioni, istituzioni… o dalla stessa scienza quando si chiude di fronte all’ignoto, tanto da definire folle il concetto che 2 più 2 possano far 5.
È evidente che l’Eretico non si muove entro i confini di un solo ambito: attraversa spiritualità, mistero, fenomeni paranormali, storia e geopolitica con la naturalezza di chi non teme la complessità. Il suo sguardo è sempre critico, analitico, mai compiacente.
E non è soltanto il fascino dell’ignoto ad alimentarne la ricerca: è la consapevolezza che la storia, così come ci viene consegnata, è spesso il prodotto di una narrazione costruita dai “vincitori”. Perché anche quando dedichiamo strade e piazze agli eroi, non sempre quegli eroi lo sono davvero; le guerre raramente nascono da ideali puri; le istituzioni intrecciano da sempre rapporti opachi con poteri economici e religiosi che sfuggono allo sguardo della maggioranza.
L’autore diventa così un investigatore dell’invisibile: qualcuno che scava sotto la superficie e porta alla luce le contraddizioni, le omissioni e le zone d’ombra della storia e della società contemporanea.
L’Eretico dell’Invisibile è esattamente questo: colui che non si accontenta di conoscere, perché sa che il primo passo verso la verità è riconoscere, con umiltà ma anche con coraggio, l’importanza del “sapere di non sapere”.

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