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Curiosità Tanatologica(mente)

Maria Longa: la strega punitrice

Le leggende della tradizione italiana accolgono molte vicende che coinvolgono le Streghe e altre figure immaginarie. Tra queste, Maria ‘a Longa.

In qualche articolo precedente già parlammo della Janara, la strega per eccellenza dalle origini campane – Benevento – il cui etimo deriva da “Dianara” (sacerdotessa della dea Diana) ovvero colei dedita alle pratiche occulte e ai rituali di magia.

Maria Longa, o Maria a Longa, è tra le streghe più potenti e conosciute in quella zona: il suo lavoro era punire gli infanti più dispettosi e cattivi.

Il suo nome è dovuto alla conformazione del corpo: arti lunghissimi e allungabili, tanto da riuscire ad accalappiare i bambini disobbedienti portandoli via dalle loro famiglie.

Credits: Spark Adobe

Esteticamente molto brutta, a dir poco mostruosa, Maria Longa aveva il compito di punire i piccoli che erano soliti sporgersi troppo dai balconi, dalle ringhiere e i davanzali, nonostante le raccomandazioni copiose dei genitori.

Viste le lunghe braccia, Lei era capace di prenderli e portarli via con sè dove, però, non si sa, ma in un posto dove nessuno possa più vederli o riprenderli.

Questa strega si presume vivesse nei fondi dei pozzi – anche per questo la sua leggenda aiuta ed è monito ai più piccini: non sporgerti troppo, altrimenti cadi giù e non torni più!

Maria Longa è dunque personificazione dell’ignoto, del vuoto e della paura: sembra che lei per pria abbia subito da infante questa sorte.

E’ altresì una metafora molto forte per spiegare la morte ai più piccoli, anche se attraverso la paura.

Di Beatrice Roncato

Tanatologa Culturale, Tanatoesteta e Cerimoniere Funebre

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