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La frenologia

Fondata tra XVIII e XIX° secolo, la frenologia era una disciplina medico-scientifica improntata sulla presunzione che fosse possibile comprendere la psicologia di un soggetto analizzandone il cranio.

Dottrina medica elaborata e divulgata da Gall secondo la quale tutte le funzioni psichiche avrebbero una ben definita localizzazione cerebrale, cui corrisponderebbero dei rilievi sulla teca cranica, che consentirebbero la determinazione della loro esistenza, del loro sviluppo, e conseguentemente dei caratteri psichici dell’individuo.

Enciclopedia Treccani

A Franz Joseph Gall (1758-1828) si deve una delle discipline più affascinanti del XIXesimo secolo: la frenologia asseriva infatti che fosse possibile capire le peculiarità di un uomo seguendo la conformazione del suo cranio.

Dal greco phrén (mente) e logos (studio) essa è ad oggi una dottrina non valida, stando ai dettami della comunità scientifica.

Le funzioni psichiche funzionano in base a determinate aree cerebrali che seguono la conformazione del cranio, ovvero ammazzature, linee, depressioni che delineano la personalità di un soggetto.

Stando agli studi di Gall infatti, nel cranio umano esisterebbero circa 27 aree a cui coinciderebbero altrettante zone della psiche e dunque alla personalità dell’individuo.

Dunque, essendo un gran collezionista di crani, non esitò ad analizzarne le peculiarità in base alle diverse personalità delle persone nel post mortem.

I primi studi in merito furono entusiasmanti, tanto che vennero istituite vere e proprie società frenologiche in Europa e negli Stati Uniti e, ancor di più, prese piede l’idea che le assunzioni lavorative fosse giusto determinarle in base alle caratteristiche morfologiche dei soggetti.

Credits: Book Evolution

Era ritenuto infatti che maggiore fosse una facoltà di quell’individuo, tanto grande fosse il volume dell’area cerebrale coincidente.

Non solo: agli inizi del ‘900 numerosi antropologi sfruttarono tale scienza per determinare la superiorità dell’etnia europea sui popoli indigeni all’epoca studiati sul campo, ad oggi ovviamente smentite.

Ma come era possibile capire queste caratteristiche del cranio e del cervello?

Il compito dei frenologi consisteva nel passare con le proprie dita ed i palmi sul cranio del paziente, utilizzando inoltre strumenti appositivi come metri e compassi per determinare l’esatta locazione dell’area e della personalità dello stesso.

Credits: Roba da Donne

Talune protuberanze presenti determinavano le reali tendenze del paziente, ed il suo temperamento.

Ad oggi tale disciplina è ormai giunta ad un tramonto iniziato già alla fine del XIX° secolo: considerata infatti una pseudoscienza, le si riconosce però l’embrione della moderna neuropsicologia e delle neuroscienze cognitive per quanto concerne la localizzazione delle funzioni cognitive in determinate aree cerebrali.

Di Beatrice Roncato

Tanatologa Culturale, Tanatoesteta e Cerimoniere Funebre

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