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Tanatologica(mente)

La donazione degli organi post mortem

Argomento delicato ma di fondamentale importanza, se si pensa quanto possa aiutare altre persone a vivere una nuova vita.

Dovremmo forse partire dal concetto stesso, e più profondo, di “dono”: un gesto intrinseco basato su gratuità ed unilateralità.

Tutto ciò, al di fuori della comune logica del mercato, poichè il dono stesso si basa su uno scambio personale e non mercantile.

Grazie alla Legge 1° Aprile 1999, n. 91 – “Disposizioni in materia di prelievi e di trapianti di organi e tessuti” da cadavere 

“che riconosce l’attività di prelievo come una terapia efficace (art. 6) e che 

deve essere garantita ai cittadini dal Sistema Sanitario Nazionale (art. 1) 

anche attraverso precisi principi organizzativi che prevedono l’istituzione di un Centro nazionale […]” 

(Nozioni di medicina legale”, J. M. Birkhoff).

Vi sono taluni organi ovviamente la cui donazione è vietata per le legge, come l’encefalo, 

le gonadi nonchè la manipolazione genetica degli embrioni.

La legge poc’anzi citata promuove, su tutto il territorio nazionale, la cultura stessa della donazione degli organi,

 poichè – una volta accertato il decesso cerebrale del soggetto, è consentito prelevare sia tessuti che organi

sempre che questi non abbia negato esplicitamente un consenso (ovviamente ante mortem).

La Legge stessa accoglie, stando all’art. 23 casistiche oppositive dove, ad esempio, gli stessi familiari del 

defunto neghino la donazione per motivi religiosi, culturali o etici, cercando sempre e comunque 

di rendere la famiglia consapevole e sostenente le volontà del defunto quando ancora era in vita.

Anche perchè il personale che si occuperà dell’espianto degli organi è 

sempre differente rispetto a quello che ne constatata il decesso.

Forse, tra i trapianti più conosciuti, vi è proprio quello delle cornee, totalmente gratuita, in struttura sanitaria pubblica, 

privata ma anche a domicilio, previo personale medico specializzato.

I successivi innesti, a loro volta, possono essere effettuati in strutture pubbliche e private.

Di Beatrice Roncato

Tanatologa Culturale, Tanatoesteta e Cerimoniere Funebre

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