La storia di Azzurrina è legata ad un destino tragico capace di portare con sè un dolore eterno: Guendalina – detta Azzurrina – fu protagonista infatti di una leggenda della Romagna, ad oggi ancora affascinante e intrisa di mistero.
Non sono poi così rare le leggende di fantasmi che ruotano intorno alla figura degli infanti, anche se la storia di Azzurrina è sicuramente quella più curiosa e terrificante.
Questa bambina, nata nella seconda metà del ‘300, era figlia di tale Ugolinuccio di Montebello, un feudatario di Montebello di Torriana.
La sua particolarità fu proprio quella del suo essere albina, una creatura cioè che presenta sull’epidermide, i capelli ed i peli una pigmentazione melaninica per l’appunto bianca dovuta ad una mancanza dell’enzima tirosinasi, che sintetizza la melanina stessa.
La superstizione popolare, allora molto sentita, come anche nel caso delle voglie e dei capelli rossi, richiamava al pensiero che questo fosse un tratto distintivo del demonio e della sua presenza.
Per cercare di nascondere questa particolarità la decisione fu quella di tingere i capelli della piccola con dei pigmenti neri, ovviamente vegetali e per questo non di tenuta lunghissima.
Vista inoltre la capacità bassa di trattenere tali pigmenti da parte di soggetti albini, i capelli di Guendalina riportavano riflessi cerulei, azzurri per l’appunto, il colore dei suoi occhi: questa peculiarità fece si che le venisse dato il nomignolo di Azzurrina.
Questa leggenda, non essendovi in realtà fonti storiche che possano in qualche modo certificarla, venne tramandata per quasi tre secoli oralmente: abbastanza facile, dunque, la possibilità di arricchire la storia con particolari sempre nuovi e fatti non veritieri.
A prescindere da ciò, la storia di Azzurrina rimane comunque tra quelle più agghiaccianti e pregne di mistero: Ugolinuccio, preoccupato per l’incolumità della figlia, prese la decisioni di rinchiuderla in un sotterraneo del Castello di Montebello di Torriana (in provincia di Rimini), presidiato da due Guardie – Ruggero e Domenico – che avevano il compito di non farla mai uscire da lì, al fine di proteggerla da malelingue e cattiverie del popolo.
Ma non sempre il pericolo è al di fuori: il giorno del solstizio del 1375, precisamente il 21 giugno, accadde un evento inaspettato e terribile.
Quel giorno Ugolinuccio era coinvolto in una battaglia lontano dal Castello e, Azzurrina, seppur perennemente vigilata dalle guardie, giocava tranquilla con la sua palla, il tutto mentre vi era, all’esterno, un feroce temporale.
Quello che accadde fu irreversibile: la palla della piccola cadde giù dalle scale, le quali terminavano nella ghiacciaia del castello: Azzurrina si introdusse al suo interno con l’intento di recuperarla, approfittando di un momento di distrazione delle guardie che…
…improvvisamente, sentirono un urlo.
Una volta entrate nella ghiacciaia alla ricerca della bambina, in realtà non trovarono nessuno, nè lei nè la sua palla.
Ad oggi, sembra che il suo fantasma vaghi all’interno del castello e che, ogni cinque anni, proprio il 21 giugno – previa giornata di pioggia intensa – Azzurrina faccia sentire il proprio pianto.