Spesso quando si muore si è soli, anzi, la morte ci mette dinnanzi alla nostra forma più profonda di condizione umana solitaria.
Spesso quando si muore si è soli, anzi, la morte ci mette dinnanzi alla nostra forma più profonda di condizione umana solitaria.
Ma, in Olanda, hanno proposto questa ultima carezza a chi se ne va senza dolente alcuno.
In Olanda si stimano circa 20 funerali in totale solitudine (che siano anziani, reietti della società, migranti illegali o persone con problemi con la legge).
Spesso e volentieri certi cadaveri non vengono, inoltre, trovati e di seguito riconosciuti proprio perchè non vi è nessuno a reclamarli: spesso non gli si può ridare nemmeno un nome.
Credits: Varese News
Frank Starik, un poeta olandese e Ger Frits, facente parte dei Servizi sociali hanno ideato un modo per accompagnare chi muore in totale solitudine.
Ci si occupa della routine amministrativa post mortem e si leggono poesie durante il funerale.
In questo modo, chi se ne va, non se ne va solo, e si contano ad oggi quasi 300 Lonely Funeral gestiti da questi poeti.
Dall’Olanda, si è giunti ad Utrecht, Leuven, L’Aia, ed è stata creata una raccolta di tutte le poesie lette in questi anni, a tutte le persone dimenticate:
“Non sappiamo a chi diciamo addio, quindi non proviamo dolore. Ma tutti – e questo è il punto – ogni persona merita rispetto”.
31mag.nl
Ogni anno inoltre viene indetto un premio per la più bella poesia funebre, dove si vince una corona di fiori ed una somma di 250€!